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quel giorno? Chi mai avrebbe aperto il mio carcere? Come intanto avrei potuto vivere senza il mio bel raggio di sole?
Perché, o alte mura del collegio, mi sembraste da quel giorno più soffocanti? Perchè mi parve più goffa la divisa che si vestiva sempre, bigia l’estate e turchina l’inverno? Perché desideravo la morte come una liberazione? Qualche volta la mia mente fantasticava e mi pareva d’essere una principessa dei racconti delle fate imprigionata in un castello incantato e aspettavo un principe che venisse a liberarmi. Ma passavano i giorni, i mesi e gli anni, e il principe tanto desiderato non veniva; doveva essere ben crudele o aver altre faccende pel capo, se non ascoltava le invocazioni d’una fanciulla di diciott’anni.
Qualche volta nel silenzio della notte altre idee strane mi passavano per la testa,