Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/54

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rita, ma era abbastanza; su questo rapporto non ero stata molto guastata. Mi teneva come una compagna di quelle dei giorni lieti che si amano finché servono a far passare il tempo; e intanto si correva per la città, sempre in moto, sempre irrequiete, si andava nelle botteghe e si faceva mandare a casa una quantità di cose, e la zia comperava sempre con quella sua mania di cose nuove. Io non so davvero dove trovasse tanti quattrini per far tutte quelle spese; dovea averne un pozzo, non avrei mai creduto che fosse così ricca.

Poi c’erano le visite, le feste, i teatri. Dio mio! che fantasmagoria! non so come la zia potesse reggere a quella vita che mi stancava.

E in mezzo a tutto quel tramestio mi ricordo la faccia tranquilla e serena dello zio sempre calmo e sorridente, innamorato della