Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/63

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se mi esaltavo con facilità alle bellezze artistiche, ero altrettanto sensibile a quelle della natura. Perdonatemi se vi trattengo a narrarvi troppo minutamente di quel tempo, ma fu forse il più bello della mia vita e quando la mente mi trasporta a quegli anni e in quei luoghi non me ne stancherei mai.

La villa della zia Paolina era sopra un bel poggio che dominava il Lago Maggiore, la casa era graziosa ed elegante, il giardino pieno di fiori con un immenso terrazzo dal quale si vedeva un paesaggio incantevole. In generale la zia s’annoiava in villa e non ci stava che un mese d’autunno quando in città si sarebbe annoiata anche di più. Essa non poteva raccogliersi ad ammirare le bellezze della natura, avea bisogno sempre e costantemente di società, e che anche questa fosse variata e divertente.

Io ormai non le bastavo più; ero stata