Pagina:Cordelia - Il mio delitto, Milano, Treves, 1925.djvu/72

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parlassero e attraverso i loro rami udii certi discorsi che mi fecero molto soffrire. Quante volte udii la voce della zia ripetere:

— Come sono imbarazzanti queste ragazze! ed io che non ne avevo sono andata a prendermi un simile impiccio. Sono stata troppo buona.

Pensavo che se la passione degli uomini politici le fosse venuta un anno prima io sarei stata destinata a rimaner chiusa in un collegio per tutta la vita; a qual filo è attaccato qualche volta il destino delle ragazze!

Però intanto capivo chiaramente d’essere d’imbarazzo alla zia e ciò offuscava la mia felicità.

Un giorno lavoravo con Margherita sotto al platano quando la zia mi chiamò.

Dovea certo dirmi qualche cosa di molto grave, mentre da quando s’era data alla