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Appena fummo in carrozza per ritornare a casa, la zia chiese col suo solito impeto:
— Dunque! ti piace?
Un’altra ragazza avrebbe simulato un po’ di sorpresa, ma io che odio ogni finzione dissi subito:
— È un bel giovane.
— E di famiglia distinta, — soggiunse la zia, — poi intelligente; insomma saresti fortunata se ti sposasse e mi pare che non sia difficile; ti dava certe occhiate piene d’ammirazione! Speriamo. Quando la signora Aureggi m’ha detto che aveva intenzione di prender moglie ho pensato subito a te. Ho fatto bene?
— Non tanta fretta, zia mia, sei dunque stanca di me? Prima di decidermi voglio conoscerlo un po’ meglio, e poi si vedrà. — Hai ragione, ma non conviene esage-