Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/251

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ed i valori morali 229

suoi affari, allo studio, allo scrittoio, non si occupa se non d’affari, non vede se non gente d’affari, non considera il succedersi delle ore se non come un inseguirsi d'affari. E accumula, accumula, accumula. Passano gli anni, gli affari si sono accresciuti spaventosamente, i guadagni anche. Chi ha più occhi per vedere che c’è anche qualcos’altro nel mondo, che c’è la luce del cielo? Chi ha più orecchi per sentire che nella lingua parlata dagli uomini c’è anche qualche altra parola oltre quelle che significano affari e denari? Qualcosa giunge ormai fin sopra gli occhi ed è l’accumulamento. La macchina va vertiginosamente verso la sua morte. È sepolta nell’accumulamento. Così era nella vita privata e nella pubblica, nella vita nazionale e nell’internazionale, nella stessa cultura quanto nelle industrie e nei commerci. Ultimamente Francesco Coppola in un suo articolo della Tribuna trascriveva da un manuale scolastico, adottato come testo nelle pubbliche scuole del regno, il seguente brano in cui il concetto eterno di quella sovrana creazione di tante età, di tante vicende, di tanti sforzi di così infinito numero di viventi, di tanti valori di ogni sorta che si chiama patria, veniva trasformato nel concetto contemporaneo della macchinetta produttrice della solita pubblica