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238 il mostro a due teste

vita; ed è fatto per cosa che da lui è lontana, per esempio, per la grandezza avvenire della nazione. Così soltanto, col massimo sforzo che ha per oggetto ciò che è lontano, l’uomo superando il suo avaro egoismo, riesce a dare il massimo rendimento. Egli, per così dire, si vuota tutto quanto di se medesimo per riempirne l’avvenire altrui.

Circa la morale di tanta efficacia pratica possiamo aggiungere questo. La guerra costringe l’uomo al massimo sacrifizio, morire, e per cosa che da lui è lontana: noi dicevamo la grandezza nazionale futura. In tale distanza tra il sacrifizio e l’oggetto nascono valori spirituali di sovrana bellezza che si convertono in valori morali sovrani i quali alla loro volta creano. Il soldato che muore per la patria, offre alle future generazioni del suo stesso sangue la sua propria vita convertita in seme di bene; e così dal momento in cui combatte e muore, sino a mille anni dopo, agisce praticamente; e al tempo stesso il suo sacrifizio attirando gli animi con la sua bellezza, si fa lungo tutto il millennio forza di esempio morale che crea l’imitazione.

Io voglio soltanto far considerare ai lettori il fatto delle cinque nostre torpediniere che nel Giugno scorso passarono i Dardanelli per andare a trovare l’armata turca e silurarla. Perchè i cinque comandanti e i