Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/28

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6 le due giornate

parola, fra i Sonnino, i Ciccotti, i Mosca, i Bissolati, gli Alessio, i Turati, i Chiesa, i Ferri, i Barzilai, tre differenti tipi si mostrarono: Barzilai, Bissolati, Turati. Il primo fu l’italiano, tutto quanto liberato dalla ragione di parte per la ragione della patria. Egli, repubblicano, fu l’interprete del sentimento di tutti gli italiani che erano nell’aula e fuori, e perciò il suo discorso breve prese fuoco nell’acclamazione dell’assemblea dalla prima all’ultima parola. Così nel socialismo, pienamente rinnovato apparve Enrico Ferri. Con l’agilità sua egli s’è rifatto anche il vocabolario e almeno stando al discorso di ieri, sembra non parli più di «proletariato», di «classi proletarie» e simili, ma parli di «popolo» e di «popolo italiano». Enrico Ferri, come i lettori sanno, uscendo fuori della patria ritrovò la patria, e in terre di emigrazione ritrovò la giustificazione delle colonie di dominio nazionale. E ieri parlò come un nazionalista quasi perfetto, e sarebbe stato perfetto, se non avesse fatto cenno di condannare certe altre guerre possibili, nel quale solo punto si levò qualche rumore, tanto erano perfettamente nazionaliste assemblea e tribune. Ma il Bissolati, il secondo tipo d’uomo di parte apparso ieri nel discutersi del decreto d’annessione, parla ancora di «proletariato» e