Pagina:Corradini - Sopra le vie del nuovo impero, 1912.djvu/58

Da Wikisource.
36 la lotta di classe araba

filia. Gli arabi che il 20 Febbraio accompagnarono dal porto al palazzo il residente generale reduce da Parigi, gridarono evviva la Francia, evviva la Turchia, e un giornale di Tunisi commentò dopo, che gli arabi gridavano evviva la Francia per meglio poter gridare evviva la Turchia. È un dato degno d’esser posto in evidenza, di psicologia popolare, o piuttosto, di psicologia delle relazioni che possono intercedere fra un capo di governo e una moltitudine. In quel momento il rappresentante del governo francese doveva rassegnarsi ad ascoltare quel grido, evviva la Turchia, degli arabi che lo seguivano e l’applaudivano. E a Susa, nel suo recente viaggio, monsieur Alapetite parlò «dei legami di parentela legittimi e rispettabili che uniscono gli arabi e i turchi». Vale a dire, pur di potere essere alquanto turcofilo con gli arabi, si rassegnò ancora ad apparire ignorante di storia, poichè tutti sappiamo che una parentela fra arabi e turchi non esiste.

C’è a Tunisi e in tutta la Tunisia una opposizione francese alla politica arabofila officiale.

Sono oppositori coloro i quali hanno affari sul posto; sono intere classi di persone, tutti i proprietarii di terre, per esempio, i cosidetti colons. Loro interpreti, interpreti