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cosmorama pittorico. 117
carri che vanno e vengono non s’impaccino tra loro, vi hanno qua e là delle ajuole semicircolari, entro le quali volgesi parte delle ruotaje, ed uno dei carri si ferma per lasciare libero il passaggio all’altro.

INGRESSO D’UNA GALLERIA DELLA STRADA DI FERRO DA SANT’ETIENNE A LIONE.

Un solo cavallo basta a più carri; ma le macchine mosse dal vapore sono le forze di preferenza usate principalmente in Inghilterra. Una di questa trascina con una velocità incredibile trenta e più wagon carichi di merci ed attaccati l’un l’altro in lunga fila. Tuttavia è necessario che la strada sia orizzontale o poco meno; imperrocchè altrimenti la resistenza del peso proprio della macchina ne eliderebbe a forza. Quindi a mantenere il livello, dove il terreno si avvalla, la strada s’innalza o sopra un terrapieno a modo d’argine, o sopra un ponte, principalmente quando s’incroci con un’altra; dove invece il terreno si eleva in altura, quella o lo fende o lo trapassa con gallerie tagliate nella roccia.

Con tutto ciò riesce assai spesso impossibile riunire due punti lontani per una linea orizzontale. Allora la strada viene divisa in tratti di differenti altezze ed i carri si fanno ascendere dal tratto inferiore al superiore per un piano inclinato, sul quale vengono rimorchiati, mediante una fune, da una macchina locomotrice fissa nel punto più eminente. In Francia la strada di ferro della Loira al Rodano comincia sopra un piano più elevato di quello a cui succede.

Però s’erge in quel punto la gigantesca leva di una gru, la quale solleva per aria le vetture e le depone sulle ruotaje. Quel singolare momento, dice Dumas, accennando a questo volo aereo, in cui i viaggiatori si veggono abbrancati dalla gru e dondolati per aria, non è certo un momento molto lieto: le donne gridano, gli uomini urlano, ma poi ogni paura cessa ed uno scroscio di risa universale è il segnale che il terrore è presto passato.

Le strade di ferro sono costosissime per le spese di prima erezione. Queste spese o riguardano il prezzo del metallo lavorato, e si possono calcolare a 70,000 franchi ogni lega postale per due ruotaje solamente ii doppio per due ordini di ruotaje; o riguardano l’acquisto del terreno e le opere di costruzione, sebbene variabilissime per molti rispetti, si possono valutare tra i 200 e 400,000 franchi per un doppio ordine di ruotaje, ed un terzo meno per un ordine semplice. Sicchè in complesso il costo medio d’una strada di ferro sale approssimativamente alla ingente somma di 370,000 franchi per ogni lega di posta. Quella da Sant’Etienne a Roanne, che certo fu una delle meno dispendiose, costò 92 franchi e 85 centesimi per ogni metro.

Tuttavia si hanno incalcolabili compensi e nella celerità e nella economia dei trasporti. In queste strade infatti è minimo l’attrito delle ruote, attrito che sulle strade comuni è cagione di tanto dispendio di forza locomotrice e di tempo. Quindi la celerità del viaggio è massima perchè sta in proporzione dell’agevolezza del commino; e massima l’economia, vale a dire, minima la spesa dei viaggi, perchè questa risponde alla quantità della forza e del tempo che vi si impiegano, ed al consumo dei mezzi di trasporto che pure sono minimi.

Pertanto le strade di ferro sarebbero esse convenienti in Lombardia? Non esitiamo di rispondere colle parole dell’egregio nostro amico Dott. Giuseppe Sacchi: «In Lombardia, e per la sola Lombardia, no: se vi fosse una grande strada destinata a mettere in comunicazione i due mari, il Mediterraneo e l’Adriatico, venendo dal porto di Genova e sboccando a Fusina presso Venezia, se un’altra ve ne fosse destinata a far comunicare un gran regno con un grande impero, come la Francia e la Germania, allora si aprano pure anche fra noi strade di ferro: se no atteniamoci ai nostri canali, alle nostre ottime strade, che sono le prime di tutta Europa, e lasciamo il pensiero delle strade di ferro ai nostri nipoti, nel caso che si dessero a svolgere l’industria del paese assai più che non è ai dì nostri.»