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144 libro quarto


Alla Capitana diede comandante il capitano della bandiera dell’Ammiraglio, Diego Tristan, vero tipo di ufficiale di marina, il quale possedeva eminentemente l’istinto della sua professione, e dei doveri della sua arma. Egli aveva sotto i suoi ordini il primo luogotenente o piloto maggiore della squadra, Juan Sanchez, e i piloti Giacomo Martin Cabrera, Pietro d’Umbria, Martin de los Reyes. L’Ammiraglio prese, quali aiutanti di campo, il capitano Guillermo Ginoves, e il luogotenente Francesco Ruiz, fratello del piloto Sanchez Ruiz, che avea preso parte al primo viaggio. Oltre Ambrogio Sanchez, il maestro della Capitana, e il suo degno contro-mastro Antonio Donato, stavano a bordo due ufficiali iscritti come scudieri. L’equipaggio consisteva in quattordici marinai di prim’ordine e venti mozzi, un maestro cannoniere, Matteo, un mastro armaiuolo, Juan Barba, un mastro falegname, di origine francese, un bottajo, Martin Arriera, un maestro impeciatore, Domenico, sopranominato il Biscaglino, e quattro trombetti1. A bordo della Capitana si trovavano, altresì, un indiano d’Hispaniola, che doveva servire d’interprete, e tre spagnuoli, che parlavano arabo. Evvi ragione di credere che il genovese Giovanni Antonio Colombo accompagnava l’Ammiraglio.

Il comando del San Giacomo di Palos fu dato al primogenito dei Porras, raccomandato dal tesoriere generale. A fianco di questo ufficiale non meno incapace che arrogante, l’Ammiraglio moltiplicò i consigli e le influenze, collocando sul suo bordo il segretario in capo della flotta, uno de’ suoi antichi scudieri, Diego Mendez, il qual era ad un tempo uom di mare consumato, soldato intrepido, fervoroso cristiano e servo fedelissimo. Lo

  1. Nel suo ruolo degli equipaggi Diego De Porras ne ha inseriti soli due Giovanni De Cuellar, e Gonzales de Salazar; ma per lo meno ve n’erano quattro, secondo l’uso dell’Ammiraglio. D’altronde lo stato segretamente disposto dal notaio della spedizione, non era un documento ufficiale: ma un‘indicazione fatta a memoria, per suo proprio conto, con vista ostile all’Ammiraglio. Diego de Porras non aveva qualità per possedere un simile documento. Anche riconoscendone l’importanza, noi dobbiamo appuntarvi alcuni errori, e molte ommissioni, che passarono inavvertîte ai biografi di Colombo.