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capitolo primo 145

scudiere Diego Mendez guadagnò nel corso di questa spedizione il grado di capitano di vascello, uno stemma e il titolo di cavaliere. Egli era accompagnato da diversi ufficiali affezionati a Colombo: i due fratelli Andrea e Battista Ginoves, Francesco di Farrias, Giovanni Jacome e Pietro Gentil, intendente dell’Ammiraglio. Francesco Bermudez, padrone della caravella e il suo contro-mastro Pero Gomez, erano due perfetti marinai. Il San Giacomo di Palos aveva undici marinari, quattordici mozzi, un mastro impeciatore, un mastro fabbricator di botti di Siviglia, Juan di Noya, un mastro falegname, e qual primo mastro cannoniere un abile armaiuolo di Milano, chiamato Bartolomeo. L’Ammiraglio creò notaro reale della squadra, Diego di Porras , il quale prese posto sulla nave di suo fratello.

Quanto al Galiziano, nave grande, pesante, e difettosa nella sua alberatura, noleggiata a soli ottomilatrecentotrentatre maravedis per ogni mese, mentre il San Giacomo di Palos ne costava diecimila, fu confidato dall‘Ammiraglio al fedele capitano Pietro di Torreros, il primo europeo che pose piede sul Nuovo Continente, ed ebbe l’insigne onore di rappresentarvi Colombo. Il mastro e contro-mastro Juan Quintero e Alonzo Ramon, ambedue di Palos, erano sperti marinai. Questa nave aveva nove marinai e quattordici mozzi: inoltre un ufficiale istrutto, Camacho, prossimo parente del capitano: in tutto trenta uomini1.

Per montare la più piccola caravella, la Biscaglina, la quale doveva penetrare gli stretti, entrar le piccole baie, investigare le rive, e non aveva in tutto che venticinque uomini, compresi gli ufficiali, l’Ammiraglio, affine di compensare la debolezza numerica dell’equipaggio colla qualità, scelse otto marinai di prim’ordine, tutti gagliardi e sperimentati, aggiungendo ad essi dodici mozzi, animati da emulazione, fra’ quali si trovava un paggio, nominato Cheulco. A questa schiera eletta diede, a degno capo,

  1. Nel ruolo d’equipaggio del Galiziano, il regio notaro Diego de Porras, non ne conta che 28. Ma egli ha dimenticato i due piloti ed il lombardo Sebastiano.
Roselly, Crist. Colombo, T. II. 10