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340 libro quarto

lontano dal suo Re1. «Navarrete attribuisce a colpa di Colombo di essersi approssimato a San Domingo nel suo quarto viaggio, quando cercava di mutare il Galiziano con altra nave. «Nonostante, dice, questa insinuazione delle loro Altezze, che gli avevano fatta con tanta dolcezza e solamente come un consiglio ed un desiderio, mentre avrebbero potuto farne un divieto positivo, Colombo si presentò alla Spagnuola e volle sbarcarvi2

È chiaro che nel proposito di dissimulare i torti del Re Ferdinando, e di rendere meno odiosi gli eccessi commessi nel conquisto delle Indie, gli scrittori ufficiali di Spagna hanno sistematicamente falsata la storia di Cristoforo Colombo. Studiaronsi di abbassare e calunniare gl’indigeni, e principalmente i due sovrani che avevano in miglior modo accolti i Castigliani, il nobile e fedele Guacanagari3, l’ingegnosa e affettuosa Anacoana. Non potendo provar fatto alcuno contra l’Ammiraglio, hanno propalate vaghe insinuazioni intorno il suo carattere, e ommesse le particolarità edificanti della sua vita, che rivelando tutta la sua grandezza cristiana, avrebbero fatto sentir meglio l’iniquità del subdolo e ostile Ferdinando. La parte edificante e spirituale della sua vita, che, per modestia, il suo figlio Fernando aveva taciuta, non è stata messa in luce da verun istoriografo; a tal punto che Oviedo, da cui abbiamo notizie particolarizzate sulla morte di don Diego Colombo, figlio primogenito dell’Ammiraglio, indica appena la data di quella di Cristoforo. Come avrebbe uno scrittore ufficiale osato parlare di un vicere, a cui si negava il suo titolo, di un grande ammiraglio senza squadra, di un governator generale impedito di amministrare? La disgrazia del Re pesò sopra di lui sin nella tomba.

Tuttavia, la purezza suprema di Colombo, ciò che offre di strano e quasi sovrumano la sua condotta, e la sua influenza

  1. Oviedo e Valdez, Storia naturale e generale delle Indie, lib. III, cap. vi.
  2. Navarrete, Viages y decubrimientos que hicieron per mar los Españoles desde fine, etc., tomo I, introduccion, § lxiii.
  3. Washington Irving riconosce che “Oviedo ha cercato di denigrare il carattere di questo principe indiano.” — Storia di Cristoforo Colombo, lib. VIII, cap. viii.