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Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume II (1857).djvu/409

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capitolo decimo 389

mista cercava il Signore e ammirava le sue opere nel cuor della notte1, così anch’egli veniva colà spesso al dubbio chiarore delle stelle. Appiè della Croce, simbolo della vita eterna, si raccoglieva in contemplazioni ineffabili. La vista degli astri gravitanti armoniosamente nell’etere, Operava divinamente sull’anima sua, non altramente che se a quella distanza avesse udito la melodia de’ cori celesti. Senza alcun dubbio la sua intuizione delle cose mistiche si distendeva sotto la protezione di quel segno da lui piantato con pietà sincera, e che Dio parve gradire. Noi vediamo nella storia di uno Spagnuolo per sempre celebre, Ignazio di Lojola, che un giorno, mentre pregava vicino ad una croce, sulla via da Manresa a Barcellona, ciò che aveva conosciuto dianzi della religione, «gli fu posto avanti gli occhi in così grande chiarezza, che le verità della fede parvegli avessero perduta ogni oscurità per lui2.» Sembra che interne illuminazioni rischiarassero in quel luogo anche Colombo; perocchè vi si tratteneva molte ore.

La Concezione è il luogo dell’isola Spagnuola in cui egli fermò più lungamente la sua dimora: ivi non aveva famiglia, società, agi a lavori intellettuali; ma sublimi compensi erano largiti al suo isolamento. Perciò reduce dal suo terzo viaggio, dopo avere scoperta la Trinità e il Nuovo Continente, tornò sollecito alla Concezione. Quietate appena le turbolenze di Roldano, e lasciato suo fratello don Diego a governare San Domingo, e l’Adelantado a percorrere lo stato di Xaragua, tornò alla splendida solitudine della Concezione; vi dimorò più mesi consecutivi, e vi si trovava ancora quando Bobadilla sbarcò nell’isola per cacciarnelo. Non si potrebbe spiegare questa costanza e questa affezione altro che per le consolazioni e i favori spirituali che colà trovava. In quel luogo aveva invocata la Santa Trinità: lo dice lo stesso Colombo: perciò volle consacrarlo coll’edificazione di una chiesa, nella quale dovevano ogni giorno essere celebrate tre messe; la prima in onore della Santa Tri-

  1. “Media nocte surgebam ad confitendum tibi, super judicia justificationis tuæ.” — Psal. 118.
  2. Il P. Bouhours, Vita di Sant’Ignazio, lib. I, pag. 39 in 4°, ediz. franc.