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62 libro terzo

lati, ove dimorava Pedro di Riquelme, l’amico più intimo di Roldano. Non fu cosa difficile al Mogico di sollevare gli abitatori di Bonao, e di trarre a sè anche Pedro di Riquelme, di cui Roldano si teneva tanto sicuro, che lo aveva nominato luogotenente del giudice. Adriano di Mogica capitanava una schiera grossa di numero, e piena di audacia: voleva non solamente finirla con Roldano che aveva in conto di traditore, ma porre altresì a morte l’Ammiraglio.

Fatto Roldano consapevole del loro disegno, li seguì di soppiatto senza che se ne avvedessero: poi, una notte, in cui i principali cospiratori erano convenuti a ritrovo, che reputavano segretissimo, il gran-giudice, uomo ardimentoso, gagliardo del corpo e molto valente nelle armi, arrivando improvvisamente con sette servi e tre soldati risoluti, irruppe improvvisamente su quel conciliabolo, s’impadronì di Mogico e di alcuni suoi complici, e li condusse tutti incatenati nella cittadella di San Domingo.

lncontanente Roldano mandò il suo processo verbale del fatto incarceramento all’Ammiraglio, chiedendo i suoi ordini.

L’Ammiraglio er’allora occupato a fortificare la Concezione: questa notizia fu per lui una grande afflizione, ed un grave imbarazzo. Egli aveva risoluto di «non torcere mai capello ad alcuno:» e si fu versando lagrime1, che rispose al gran-giudice, che, poichè quegl’incorreggibili perturbatori avevano fatto senza ragione e motivo un nuovo tentativo di ribellione, dovesse far giustizia del loro delitto conforme alle leggi del regno. Perciò Roldano istituì immediatamente il loro processo. Adriano di Mogica, quale autore della cospirazione, fu condannato alla pena di morte; e i suoi complici, secondo il loro grado di colpabilità, al bando od al carcere. Il Mogica venne passato per l’armi sulle mura della cittadella. Alla vista del supplizio il rodomonte idalgo preso di spavento, e sperando forse che i suoi antichi amici

  1. Propriamente le parole di Cristoforo Colombo. — “Yo tenia propuesto en mi de no toear el cabello á nadie, y á este por su ingratitud con lagrimas ne se pudo guardar, asi come yo lo tenia pensado.” — Carta del Almrante al Ama del principe Don Juan.