Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/106

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98 libro primo

lui venuto il buon momento, di ottenere udienza per l’esposizione del suo progetto. La sua amicizia coi due governatori di Porto Santo, e le sue relazioni anteriori col padre del re, eran acconce a procacciargli una benevola accoglienza.

Alla prima udienza, Giovanni II, sorpreso dalla novità di un disegno che distruggeva tutte le idee ammesse in cosmografia, si mostrò poco inclinato a favoreggiarlo. Ma poscia, in altre conferenze, considerando il valore intrinseco degli argomenti di Colombo, comprese che la proposta da lui fatta aveva in sè qualche cosa d’immenso. Per la ragion medesima della sua elevazione di spirito, della sua conoscenza degli uomini e della sua propensione alle scienze naturali, il Re si sentì inclinato a favoreggiare Colombo. Sedotto dall’ascendente della costui nobile semplicità e leale fiducia, Giovanni II si decise di sostenere le spese della ideata spedizione: nondimeno, prima di affrontarle bramava conoscere positivamente quale rimunerazione volesse Colombo nel caso di felice riuscita.

Il Portogallo incoraggiava le scoperte con grandi liberalità. D’ordinario conferiva il governo dell’isola o della regione scoperta a colui che ne avesse preso possesso in nome della corona: talvolta era aumentato pregio a tai funzioni colla giunta di un qualche onorifico titolo; la speranza di tai ricompense infiammava le menti. Ma quest’Uomo che si logorava la vita a far carte e copiar manoscritti per dare il pane alla sua famiglia, non si contentava di siffatta retribuzione. Agli occhi di lui quella mercede era cosa tanto meschina da reputarsene avvilito: presentò le sue condizioni; le quali furono talmente elevate, che che il re se ne adontò, e, prima di ventilarle, volle fossero discusse le probabilità del riuscimento dell’impresa: incaricò di siffatto esame una commissione composta di tre membri: il dottore Diego Ortiz de Cazadilla, vescovo di Ceuta, Roderigo suo medico, e l’ebreo Giuseppe, medico anch’esso e maestro in cosmografia.

Se ne leviamo alcuni Portoghesi, ai quali non è da prestarsi fede in ciò, perchè legittimamente sospetti, tutti gli storici confessano che l’incertezza del Re non fu che un pretesto. L’esitazione di Giovanni II procedeva unicamente dalle dimande di