Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/112

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104 libro primo

Corte capace di tali infamie: simulò di non comprendere, d’ignorare le nuove disposizioni del Re; e continuò nell’isolamento delle sue oscure occupazioni: indi, allorchè seppe da buon luogo che il Monarca voleva assolutamente legarlo con un trattato per la sua impresa, risoluto di non cedere, e avendo da temer tutto dai consiglieri della Corona, se durasse fermo nel suo rifiuto, vendette in segreto ciò che gli apparteneva per parte di sua moglie, preparò prudentemente la sua partenza, e, verso il cadere del 1484, se ne fuggì segretamente da Lisbona, adducendo seco il suo giovanetto figlio Diego, i cui lineamenti delicati ricordavano la bellezza di sua madre.

Cristoforo Colombo fuggì dal Portogallo per mare, e veleggiò alla volta di Genova.

Non ostante il rifiuto di quella Repubblica, che l’aveva dolorato alcuni anni prima, pur egli attingeva nel suo amor patrio il coraggio di affrontare nuovamente i dubbi e le ripulse della città natale. È positivamente riconosciuto vero dalla storia, che, nella primavera dell’anno 1485, Cristoforo Colombo trovossi a Genova. Questo fatto è messo fuor di dubbio dall’istoriografo regio don Battista Munoz: Humboldt lo ammette pienamente, e aggiunge solo che la sua dimora in patria fu brevissima, il che è vero: il desiderio che aveva di assicurare al suo paese immensi vantaggi lo tirava ad insistere presso al Senato: ma gravi difficoltà stornavano il governo da un disegno che avea apparenza di strano. Le condizioni della Repubblica non le permettevano di scemare la flotta di alcune navi, per tentare una spedizione, che non era giustificata da verun precedente. Colombo non ritrasse da questo viaggio che la dolcezza di rivedere a Savona il suo venerando genitore, di presentargli il figliuoletto, e di chiamare la benedizione del vecchio operaio sul capo di questo fanciullo, che doveva unire un giorno il suo sangue con quello delle due Case sovrane di Spagna e di Portogallo.

Il cuore del canuto scardassiere di lana trepidava sicuramente di paterna gioia ascoltando i progetti del suo figliuolo: perocchè se Domenico Colombo conosceva i rifiuti delle due Repubbliche e le trame del Portogallo, conosceva altresì la forza di risoluzione, l’ardente fede, e presentiva ben anco confusa-