Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/120

Da Wikisource.
112 libro primo


Il favorito Villena morì alcuni mesi dopo, e in breve lo seguì nella tomba il suo docile monarca. Così il dì 11 dicembre 1474, l’infante Isabella si trovò regina di Castiglia.


§ II.


Giunto questo momento vivamente aspettato da Ferdinando, ma temuto da Isabella, la Regina fece innanzi tratto, qual fedele vassalla, omaggio a Dio del suo scettro e della sua corona affinchè il suo regno riuscisse a gloria di Gesù Cristo, ed a felicità de’ suoi sudditi. Sopratutto ella implorò dal Cielo il dono della giustizia, quello che la Chiesa dimanda in prò de’ Principi cristiani. Deus judicium tuum Regi da, et justitiam tuam fìlio Regis. — Salm. LXXI. Da quel giorno, lo spirito di sapienza che abitava, come in un tabernacolo, nel casto cuore d’Isabella, si rivelò ne’ suoi consigli.

L’erede dello scettro raccoglieva salendo il trono, i frutti degli scialaqui e de’ vizi moltiplicatisi, mercè l’impunità, sotto i due regni precedenti.

Lasciando stare le ribellioni e le fazioni interne, Isabella vedeva prepararsi, come una formidabil procella, l’invasion portoghese, la quale poteva combinarsi con un attacco de’ Francesi, e incoraggiare le scorrerie de’ Mori sempre pronti a combattere: inoltre l’intera Castiglia non l’aveva punto riconosciuta quale sovrana. L’Estremadura apparteneva al suo nemico, duca d’Arevallo, e la nuova-Castiglia veniva sollevata dal giovane marchese di Villena, figlio dell’antico favorito.

In tale imbarazzo Isabella non poteva sperare alcun soccorso dall’Aragona, rifinita d’uomini e asciutta di danaro. Per lo contrario, il suo più grande inciampo le veniva proprio da quel lato. Il principe ereditario, don Ferdinando, il quale non aveva recato alla Castiglia altro che creditori e nemici, pretendeva di governarla, solo, in suo proprio nome: faceva valere diritti suoi personali, e, inoltre, l’uso dell’Aragona, la quale escludeva dal trono le femmine. Quantunque avesse già vissuto cinque anni collo sposo di sua elezione, e gli fosse affezionatissima. Isabella non voleva assoggettare a lui i destini del suo regno: