Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/151

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capitolo quinto 143

le sue doti morali formando colla sua persona un insieme di maravigliosa armonia. Ma s’ei l’ammirò a motivo delle sue attrattive, vuolsi credere che l’amasse perch’essa amò lui. La riconoscenza, quel generoso sentimento che mette radici nel più profondo dell’uman cuore, soggiogò la tenerezza di quest’uomo cui null’altro avrebbe assoggettato, dacchè racchiudeva nella sua meditazione il più vasto pensiero che unqua fosse.

Non fu matrimonio di convenienza, di fortunao di stato; sibbene una inclinazione pura, invincibile, più forte dell’ambizione, dell’esperienza e della sciagura. Questo legame era misteriosamente destinato a Cristoforo Colombo qual prova suprema. Bisognava ch’egli amasse con tutta la possa del suo cuore, perché la necessità di abbandonare risolutamente la persona amata, di vivere volontariamente lontano e separato da lei, affine di compiere l’opera sua, rendesse più meritorio il suo sacrifizio, più sublime l’immolazione del suo cuore; sacrifizio e immolazione, di cui nessuno ha parlato mai, di cui la storia non gli ha tenuto alcun conto.

La felicità che gli offriva Beatrice, posta come una tentazione, sulla via austera ch’ei doveva correre, non potè incatenare quell’anima tutta ispirata dalla sua missione, e stornarla dal suo scopo immortale. Mentre Colombo er’ancora a Cordova, e non ostante le dolcezze della sua unione, pur continuò con eguale perseveranza i suoi. sforzi inutili ond’essere ascoltato, e giungere sino ai Sovrani: non potendo riuscirvi, prese la penna e si rivolse direttamente al re Ferdinando in questi termini:

     «Serenissimo Principe,

«Io sono navigatore dalla mia gioventù, e volgon omai quarant’ anni che corro i mari: ne ho visitato tutte le parti conosciute, ed ho conversato con moltissimi dotti, con ecclesiastici, con secolari, con latini, con greci, con mori, con persone d’ogni religione: ho acquistato qualche conoscenza nella navigazione, nell’astronomia e nella geometria: sono alquanto esperto a disegnar la Carta del Mondo, e porre le città, i fiumi e le montagne a’ luoghi ove son veramente: mi son applicato a libri di cosmografia, di storia e di filosofia: mi son ora deciso ad intraprendere la scoperta delle Indie; e vengo all’Altezza Vostra per suppli-