Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/320

Da Wikisource.
312 libro primo

dita una prova ufficiale della priorità della scoperta, l’ammiraglio non doveva cedere il suo diritto ad alcuno.

La dimane della sua partenza i Re diressero all’ammiraglio istruzioni generali pel governo della colonia che doveva fondare. Son cose da notare: queste istruzioni non erano altro che il coordinamento delle idee stesse di Colombo, tutte quante state suggerite da lui solo. Le prime linee di questo documento, che ci è pervenuto, pongono sempre più in luce i sentimenti religiosi della Regina, e il conto che faceva del carattere sovrumano della scoperta. Piena di riguardi verso Colombo, pareva ch’ella avesse riposta nelle sue mani la propria autorità sovrana su quei nuovi paesi: non decideva nulla senza consultarlo.

Avendo i Re ricevuto da Roma il breve di nomina di un Vicario apostolico nelle Indie, ne diressero l’ampliazione al padre Boil, benedettino, stimatissimo da Ferdinando pel suo sapere diplomatico, incaricandolo di provvedere a tutto ciò ch’era necessario al servizio divino. Isabella fece dono alla futura chiesa delle Indie di tutto l’occorrente in fatto di vasi ed arredi cavati dalla cappella reale. Dodici religiosi, scelti da diversi Ordini dovevano accompagnare il Vicario Apostolico.

Dalla corte partivano replicati messi per l’ammiraglio, e per l’arcidiacono ordinatore della marineria affine di affrettare la partenza. Stava per cadere il luglio: l’ammiraglio ricevette l’omaggio solenne del comandante e de’ capitani della flotta, di che fu tessuto processo verbale: passò in revista il piccolo corpo di cavalleria giunto da Granata, che si doveva imbarcare a Cadice. I cavalli erano degni de’ loro cavalieri. L’ordinatore e il controllore della marineria, avendo interesse che l’occhio penetrativo dell’ammiraglio non vedesse i segreti accordi fatti cogli appaltatori delle diverse parti dell’armamento, si posero in aperta ostilità verso di lui. Giovanni di Soria, per far bella mostra di virtù a’ danni di Colombo, e per apparire integro e incorruttibile, rifiutava d’iscrivere sui controlli degli equipaggi un solo servo appartenente all’ammiraglio, atteso che nella sua qualità di capo egli poteva, diceva costui, dar ordini a tutti. Il suo ufficio di controllore, il suo zelo per la corona, già quasi fallita per le tante altre spese, gli vietavano condiscendere a questo