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418 libro secondo

liano, la quale aveva allora sposato il Principe reale, l’infante don Giovanni: quella flotta magnifica doveva condurla al suo ritorno: si fecero in anticipazione splendidi apparecchi.


§ II.


In mezzo a tante preoccupazioni materne Colombo non poteva, senza incorrere nella taccia di grave importunità, stringere la Regina a comandare immediatamente un terzo viaggio di scoperte: egli era costretto, come già nella sua prima spedizione, di aspettare in silenzio, e frenare di nuovo la sua legittima impazienza. Durante l’inazione forzata della dimora a Burgos, l’ammiraglio non pote mancare di trovarsi in relazione prontamente intima con una persona di quella città, già diventato suo corrispondente per invito d’Isabella, prima del suo ritorno dalla Spagnuola; ma che non conosceva altro che di fama.

Questo personaggio che la Regina invitava a corte, e che il gran cardinale di Spagna onorava del titolo di amico, era un’ mercante di gioie, che aveva banco in diverse parti, e il suo negozio centrale a Burgos; si chiamava Jaime Ferrer. Le sue illustri relazioni in molti paesi, le sue facili entrature per tutto, la sua modestia mista di sicuranza, il suo modo di trattar le persone e gli affari, provano, che, oltre al suo merito personale, era di civil condizione, e traeva lustro dal parentado col Suo omonimo Jaime Ferrer, chiaro cosmografo. Oltrechè questo mercante di gioie era il più onesto ed accorto dell’arte sua, raccomandavasi anche qual viaggiatore, poliglotto, matematico, astronomo, metallurgista, erudito, filosofo, poeta, e, quasi direi teologo; possiam anche aggiungere libero pensatore, ma nel significato cattolico della parola.

Jaime Ferrer, messo a torto in dimenticanza dagli storici di Colombo, presentava in se una delle più notevoli individualità contemporanee della Spagna. Andando Spesso pe’ suoi affari a Genova, a Venezia, in Levante, in Egitto, in Palestina, in Siria, frequentando i gran mercati del Cairo, di Damasco, di Aleppo e di Bagdad, trafficando coi mercatanti arabi venuti in carovana dalla Persia, o dal Korassan, e con altri, giungenti dal mare