Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/435

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capitolo nono 427

vaste isole e de’ numerosi arcipelaghi, che tante fatiche, pericoli e servigi inuditi meritavano un segno eccezionale di gratitudine. La Regina offri dunque al vice-re delle Indie, quale appanaggio particolare del suo titolo, il possedimento di un principato, che gli sarebbe costituito nell’isola Spagnuola, nel luogo che additerebbe egli stesso: il qual dominio privato, avrebbe un’estensione di cinquanta leghe di lunghezza sopra venticinque di larghezza; e, come a lui piacesse, lo si erigerebbe in Ducato o in Marchesato.

Questa offerta era, fuor d’ogni dubbio, seducente. Colombo, padre di famiglia, sarebbesi così veduto ricompensato nella sua discendenza. Questo ducato, vero principato, rappresentante una superficie di milledugentocinquanta leghe quadrate, gli avrebbe permesso di fondare una casa potente pel suo secondogenito, mentre il primogenito sarebbe succeduto alle sue cariche e dignità qual grande ammiraglio dell’Oceano e vice-re delle Indie. Ma ben poco valore aveansi pel contemplatore del Verbo le considerazioni umane: l’apostolo la vinceva in lui sul capo di famiglia. Prima che darsi a’ suoi, egli doveva dar sè a tutti. Ora, disegnando fin dal principio delle sue imprese, di scoprire lo spazio intero del globo, di compierne il giro, e di liberare finalmente il Santo Sepolcro, temeva che l’attaccamento naturale ad una così vasta proprietà, che il governo domestico di questo piccolo regno potesse impacciare il suo cuor di padre, ritardare le sue esplorazioni, impedire l’adempimento delle sue fatiche quasi evangeliche, stornarlo forse dall’incessante vigilanza che dedicava agli interessi generali della Colonia; onde con annegazione tutta cristiana ricusò la dotazione reale.

Sinora la maggior parte degli storici aveva ammirato questo disinteresse, che solo basterebbe ad illustrare un grand’uomo; ma il vero motivo del rifiuto di Colombo non era per anco stato raccontato. Questo motivo, ch’egli occultava nel segreto della sua modestia, era interpretato in una maniera puramente mondana. Fu detto che prevedeva l’invidia dei grandi, e temeva che gli ufficiali del fisco l’accusassero di avere scelto il miglior terreno dell’isola, e di sacrificare l’interesse pubblico a’ suoi particolari vantaggi. Queste considerazioni ci sembrano