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Pagina:Cronache savonesi dal 1500 al 1570.djvu/21

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molto esteso questo casato. Nel 1504, 24 agosto, in atti di Giacomo Oddino, troviamo Filippo Abate q. Giacomo, avo dell’Agostino, di Lavagnola, cittadino di Savona, che fa testamento in favore dei nipoti figli di Leonardo.

Nel 1520, in atti del Not. Paolo Oddino, abbiamo altro testamento del Leonardo, figlio del Filippo berrettaro e padre del Gio Agostino, che dota in fiorini 800 le figlie Geronima, Luigina e Bianchina, ed instituisce eredi i figli Gio Agostino, Vincenzo e Franceschino. Il Leonardo della sua merce di berrettaro aveva traffici con Roma e Sardegna, come si scorge nell’Elenco degli artisti e negozianti, che ci lasciò suo figlio (ms. p. 80). Arte quella del berrettaro, che in que’ tempi doveva essere lucrosa, poichè nel suo scritto leggiamo che nel breve passaggio di Carlo V: Da vespero fino a note vendete tante berete per 400 ducati d’oro (ms. p. 47).

Il Leonardo, come rileviamo dagli atti degli Anziani esistenti nell’Arch. Comunale, facea parte, come già suo padre Filippo, del Consiglio fra gli artisti. E doveva pur essere influente cittadino, poichè il Doge Antoniotto Adorno cercò attirarlo dalla sua, per valersene nell’impresa che nel 1513 tentò contro Savona rimasta ligia alla lega (ms. p. 36).

Il Verzellino lo dice uomo assai facoltoso, e di certo doveva esserlo, se, come vedemmo più sopra,