Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/106

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allora non solo non si unirono agli scellerati, ma accolsero ospitalmente quanti, perseguitati altrove, ricercarono un asilo tra loro. Tra questi vi fu Archippo (O. Il maggior numero però si raccolse in Reggio, ove ottennero da Anassilao tutta la libertá di filosofare (2). I nemici della filosofia tentarono suscitar sospetti contro i nuovi ospiti, e dissero che quella sapienza, che questi recarono con loro, sarebbe stata funesta al di lui potere. Calunnie! Egli rispondeva: — Prima che i pittagorici nascessero, giá erano stati uccisi molti re; e forse le sollevazioni, le turbolenze, le vicende civili erano allora e piú frequenti e piú crudeli, perché mancava, tra coloro che reggevano e coloro che ubbidivano, un mezzo per intendersi, per emendarsi a vicenda. Come il vento, che soffia dai lidi dell’Ai’rica, né trova in tutte le immense pianure del Tirreno un colle, una pianta, che ne rompa il corso, che ne divida la violenza, produce la tempesta appena tocca i lidi nostri; cosí il piú leggiero malcontento finiva col sangue. Voi mi consigliate a discacciare i filosofi; ed io vorrei che tutti i miei cittadini lo divenissero. Non mi mancherebbe, ciò che oggi spesso spesso non trovo, chi voglia e chi sappia dirmi il vero. Chi mi dice: — Anassilao. tu sei potente; — chi: — Anassilao. tu sei generoso: — chi: — Tu sei felice, Anassilao. — E qual diletto posso io mai trovare in udirmi ripetere tutti i giorni queste od altre simili parole, delle quali molte non son vere, molte non si debbono a me ma alla fortuna, nessuna è tale che possa meritar fede? Nello stato in cui gl’iddii mi han messo, come volete voi che mi si tenga un linguaggio diverso? Ma, quando un uomo mi dice il vero e mi crede degno di udirlo, mi dá una lode sincera e tale che niuna parte in essa può pretender la fortuna; lolle mia, tutta mia, che sola mi giova e mi piace di udire. — Ad un altro, che gli diceva: — A che ti servono cotesti tuoi amici filosofi? Tu regneresti egualmente senza di essi: — egli rispose: — Ma essi m’insegnano a regnare ed esser amato. — (1) Brukeuo, 1. c. (2) Muri sani, 1. c.