Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/123

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ti narrerò ciò che ha scritto Archita nel suo libro sul Bello untano, libro che il nostro Platone non si stanca inai di leggere e di ammirare (0. «Il corpo non è che un istruniento: l’artefice e l’animo. Tenue diletto e puerile noi possiam trarre dalla vista d’istrumenti comuni, e sieno pur essi quanto si voglia perfetti. Quella lancia, che pende oziosa in una sala, arresterá per un momento l’attenzione della donnicciuola e del fanciullo. Mettetela in mano di Tersite, non la osserverá piú nessuno; datela ad Achille, e vedrete quanto lamento, quanta invidia, quanta ammirazione desterá quella lancia dentro e fuori le mura di Troia. È Achille che voi ammirate, e non la sua lancia. «Poeti, pittori, scultori, e quanti voi siete che ricercate il hello, non vi arrestate alla lancia, ma dipingetemi Achille. Risalite al bello ideale; penetrate entro quella mente, di cui il corpo non è che istruniento; e dipingetemi quella virtú, che altro non è se non il retto, il facile, il nobile esercizio degl’istrumenti dell’animo. Non vi è liellezza senza virtú. «Volete voi riconoscerla questa virtú, della cui vista pare che gl’iddii non abbiano fatti degni i mortali? Essa traspare dalla fisionomia, dall’occhio, da quel ciglio, in cui è stata da molti posta la sede dell’animo ( 2 ), dai moti, dagli atti, dalle parole. Voi non vedete l’artefice, ma riconoscete la sua virtú dall’uso che egli fa degl’istriunenti suoi. «Vedete voi il corpo di quel giovane che è nel fiore della sua etá? Non ritrovate nelle sue membra le piú eleganti proporzioni? Il fresco colorito delle sue guance non vince quella rosa di cui si adornano le Grazie? Ma egli ha le labbra e non parla, gli occhi e non vede, l’orecchie e non sente, i piedi e non cammina. Dopo averlo contemplato, voi dimandate: — Dov’è dunque l’animo? — (1) Archita scrisse un libro con questo titolo. La dottrina che ripone ogni bello umano nella virtú trovasi esposta da Platone misticamente nel Fedro. Leggi anche il suo Jppia maggiore ed il suo Convito. (2) Bruker dice questo esser stato un dogma di Teofrasto.