Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/155

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ed i monti e le valli ed i mari, che dividono la terra, produrranno ai loro occhi quelle stesse varietá che noi osserviamo nella faccia della luna; e forse, se non hanno piú fina intelligenza della nostra e linguaggio piú esatto, inalzeranno anch’essi, come noi facciamo alla luna ed agli astri, altari, ed invocheranno come dio o come dea il piccolo soggiorno degli animali bipedi e senza piume. Non ti parlerò delle ecclissi. Grazie sien rese ad Anassagora, ormai s’incominciano a conoscere anche in Atene. Ma vedi tu quegli astri che appariscon talora cinti di crini e di coda lunghissima, infocata, il ritorno de’ quali, non mai previsto, tanti timori genera negli animi del volgo e tanti deliri nelle menti de’ filosofi? Essi non sono che pianeti simili alla luna, alla terra; ma, scorrendo un circolo pú grande, noi non li vediamo se non quando ci sono vicini. I pianeti non sono cinque soli; mille ne girano intorno al sole; e verrá un tempo, in cui forse tutti si conosceranno, di tutti si potrá calcolare il corso ed il ritorno, ed i nostri posteri forse o rideranno o avran pietá di noi per aver ignorate cose tanto per essi comuni. Essi conosceranno; noi non facciamo che immaginare, e questo stesso immaginare talora sorprende il nostro intelletto. Un infinito numero di astri splende nella volta azzurra del firmamento: chi può numerarli? Qualche filosofo ha giá tentato di farlo, ma inutilmente. Quando si giunge alla via lattea, i suoi calcoli si arrestano, come quelli di un uomo che incominci a contare le piccole pietre bianche, che sono innanzi a’ suoi occhi, e poi ghigne col guardo al lido arenoso del mare, dove un’infinita di pietre non presentano piú che una sola superficie bianca. Or tutti quegli astri che noi abbiamo osato numerare, e quegli altri ancora che non potremo numerar giammai, son tanti soli, intorno a cui si aggirano mille altri milioni di astri erranti, simili a questo che noi abitiamo. Ciascuno di essi ha un sole, che è il suo centro. E questo milione di soli credi tu che sia senza un centro comune? Allora l’unitá del mondo sarebbe distrutta. Migliaia di essi girano intorno ad altri soli, che a migliaia anche girano intorno ad altri, e questi