Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/183

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Egli nasconde la sua fonte come il sacro Nilo, ma l’origine delle sue acque è celeste. — E tutti bevemmo in onor di Omero il soave e robusto vino di Mamerto (*). Eraclea Da Metaponto ad Eraclea vi è la distanza di centoquaranta stadi. Dopo il piccolo fiume Casuento si passa PAciri, fiume piú grande, comodo alla navigazione e confine del territorio di Eraclea. Questa è la piú moderna tra le cittá che sono sul mare. T tarantini e quei di Turio contendevano tra loro il dominio di quella regione che è tra l’Aciri ed il Siri, sul quale eravi una piccola cittá che prendeva il nome dal fiume. I tarantini vinsero e fondarono questa nuova cittá, cui diedero il nome di Eraclea. Siri è rimasto suo porto (2). Questa cittá è la mèta del viaggio di Archita e di Ponzio. 1 concili delle cittá italiane si raguneranno tra pochi giorni. A me pare di essere nc’ giuochi olimpici. Vi vedi riuniti i principali per sapienza e potere di tutte le cittá; una folla di popolo infinita; e non mancano quei giochi e quei spettacoli che seguon sempre la folla. . In questo punto il testo ci abbandona. Nulla sappiamo di ciò che si trattò ne’ concili di Eraclea. Degli altri storici che hanno narrati gli avvenimenti di quei tempi e di quelle regioni, non sono pervenuti a noi altri che Diodoro siciliano e Giustino, dai quali non si raccolgono che poche, interrotte, oscure memorie. La storia della Magna Grecia prima di Anassilao è quasi favolosa. Pare che primeggiassero, tra tutte le altre cittá, Sibari, Crotone, Locri e Metaponto. Ma, nell’epoca di Archita, Sibari non esisteva piú e Metaponto era dominata dai tarantini. Anassilao (1) Ateneo, I, 24. (2) Strabone, VI; Mazzocchi, Ad labulam Heracleensem.