Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/249

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ranno di Sicione. Non vi è cittá italiana, la quale non vi abbia le statue di uno, due e piú suoi concittadini, perché non vi è cittá che non abbia e ginnasio e palestra, e che non conti molti vincitori ne’ giuochi propri ed in quelli della Grecia. Il solo Milone vinse sette volte ne’ giuochi olimpici e sette altre ne’ pitici. La sua statua colossale è opera dello scultore Damea crotoniata. Si veggono nel piedistallo scolpite tutte le di lui vittorie, e vi si legge la seguente iscrizione: Questa statua il comune di Crotone ha elevata all’atleta Milone. Damea la scolpi. Milone la tortò egli STESSO SULLE SUE SPALLE DALLA CITTÀ FINO AL TEMPIO DELLA DEA PROTETTRICE DE* CROTONIATI (O. Sono ammirabili per esquisitezza di arte le statue di Astilo crotoniata e di Eutimo locrese. Il primo ne avea un’altra nel tempio di Giunone lacedemoni; ma i crotoniati l’atterrarono, perché egli nell’iscrizione crasi chiamato cittadino di Siracusa. E di fatti non è il piú grave oltraggio, che un cittadino possa fare alla patria, quello di mostrare di arrossirne? (2). Ma qui l’han conservata (scolpendo però nel piedistallo la memoria dell’avvenimento) in grazia dell’artefice, che è forse il piú illustre degli scultori italiani, e la statua è una delle piú belle tra le opere sue. Pittagora, autore di queste statue, è il piú grande scultore che abbia avuto l’Italia, uno de’piú grandi che abbia avuti la Grecia. Mirone è stato vinto da lui, ed egli non è stato vinto da nessuno. Sua patria era Reggio, Nearco era il suo maestro (3). Di Reggio era anche quel Learco, di cui opera è la piú antica statua di bronzo che sia nella Laconia e forse nel Peloponneso (4). (1) Milone è il primo tra gli atleti. (2) Paxjsanta, Eliaci, II. (3) Plinio, XXXIV, 8; Winckelmann, Storia dell’arte. (4) Pausania, in Laconicis.