Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/251

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1 XXXIII - PITTURA - ZEUSI 245 donna, dipinta da pittori diversi, sará diversa secondo lo stato d’animo di ciascuno — Come vada dipinto, p. e., Platone — La bella pittura è posteriore alla bella poesia — La pittura sconosciuta al tempo di Omero — Come si dipinga una sensazione (p. e. il caldo) — Tittura e poesia — Cause della decadenza della pittura — Non s’imita piú la natura, ma soltanto i grandi modelli — In tutti i popoli c’ è un’etá privilegiata in cui abbondano i grandi ingegni — Ingegno e gusto — L’etá in cui fioriscono le belle arti è quella delle grandi azioni — Esempi in Grecia — La decadenza delle belle arti è coeva alla decadenza morale e politica di un popolo — Si crede di perfezionar l’arte e si fa sorgere la maniera, cosí come, perduta la coscienza di se stesso, si sostituisce alla vera grandezza una gran- , dezza apparente.]

Dopo le statue, ci rivolgemmo a considerar le pitture, che in questo tempio non sono né in minor numero né di pregio minore. L ’Eletta di Zeusi è, tra tutte le altre, quale in una serena notte di estate è la luna tra le altre stelle che adornano l’azzurro de’ cieli. Essa è il primo tra gli astri a cui si rivolge il tuo sguardo, e, dopo che lo hai portato sopra tutti gli altri, essa è l’ultimo in cui lo sguardo si arresta. Narrasi che, quando i crotoniati chiesero che Zeusi facesse tal quadro, egli dimandò loro: — Come sono belle le donzelle della vostra cittá? — I crotoniati lo condussero al ginnasio, e vide li giovinetti che ivi si esercitavano. — Ciascuno di essi — gli dissero — tiene in casa delle sorelle egualmente belle. — Zeusi volle vederle: ne scelse cinque, i nomi delle quali i poeti hanno consegnati all’immortalitá, e, riunendo le bellezze che erano sparse in ciascuna di esse, ne formò colei, di cui piú bella né videro gli occhi né mai concepirono le menti degli uomini (*). Degno ben fu che frigi e forti achivi soffrisser per tal donna un lungo affanno: volto ha simile alle immortali dèe ( 2 ). (1) Cicerone, De inventione, IL Plinio dice che questo fatto avvenisse per la Venere che Zeusi dipinse in Agrigento. (2) Versi di Omero, Iliade, III, scritti da Zeusi sotto il suo quadro.