Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. I, 1928 – BEIC 1793340.djvu/258

Da Wikisource.

Credete la pittura poco piú antica del fratello di Fidia, di quel Panco, che dipinse ne’ portici della vostra Atene la battaglia di Maratona, e vi riempi di stupore per la rassomiglianza che seppe mettere nelle immagini de’ vostri duci e de’ capitani nemici. Ignorate che la pittura era giá grande in Egitto, nell’Asia, e specialmente in Italia? Voi dite che Poiignoto di Taso sia stato il primo che abbia saputo dipingere una bocca aperta ed imitare i denti; ed intanto qualche olimpiade prima di lui Panco avea dipinti ritratti pieni di veracitá! A voler credere ai vostri racconti, dunque, tra voi il difficile si è fatto prima del facile! E, risalendo ai tempi piú antichi, poco innanzi Panco fate vivere quel Cimone cleoneo, che primo distinse nelle membra le articolazioni e nelle vesti le pieghe ed i seni; e di poco poco piú antico di Cimone è quell’Eumaro ateniese, che primo distinse il maschio dalla femina, cioè (perché non dirlo apertamente?) che primo inventò la pittura! In si breve tempo, dunque, in tre o quattro o cinque etá di uomini, e sien pur dieci, pare cosa verisimile che la pittura abbia potuto aver tra voi ed il primo nascimento e l’ultima perfezione? In Italia abbiam pitture eccellenti, le quali precedono di quasi trecento anni quel Bularco, che vivea nell’ottava vostra olimpiade e vendette a peso di oro a Candaule, re di Lidia, una tavola in cui era dipinta la battaglia de’ magnesi. Bularco è il piú antico pittore straniero, le di cui opere sieno state conosciute in Grecia. Ma credete voi che quelle tavole, che innanzi Bularco noi ebbimo, sieno state le prime ad esser dipinte? Son due cose diverse il dipingere e l’arte del dipingere (i). Ovunque vi è stato un uomo, vi è stato un pittore. Come no, se le sue idee non sono altro che immagini, e le parole non (i) Plinio non ci fa sapere la patria di Bularco. È probabile che fosse asiatico. Se era greco, come è mai possibile che, due secoli dopo di lui, i greci fossero di nuovo alle prime linee della pittura? Le pitture delle quali parla qui Nicomaco, pare che sieno quelle stesse delle quali parla Pi.inio, che si conservano in Ardea, Cere, ecc. ecc., ed erano di qualche secolo anteriori alla fondazione di Roma. Bularco, al dir dello stesso Plinio, era coetaneo di Romolo.