Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/119

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ux Di Cleobolo a Mnesilla

[L ettera d’amore.]

Soavi illusioni dell’amore! Oh! quale incanto è mai, o Mnesilla, in tutto ciò che viene da te! Una sola, una sola delle parole che tu hai scritte per me, ed io partirei per udirle, ed andrei fino agli estremi confini dell’impero del gran re, lino . a quelle terre che l’inverno eterno o l’estremo ardore del sole hanno negate alle abitazioni degli uomini ! Non saprei dirti il come né il perché, ma io ben mi avveggo la condizione di colui che ama esser piú felice di quella di chi è amato. L’ idea di ubbidire ad un tuo comando incomincia a rendermi dolce la stessa lontananza. Te lo confesso: non avea provato ancora un simile effetto. Ma qual altra mai avea saputo ispirarmi questi affetti che tu sola ispiri a coloro che ti conoscono? Non sono stato mai tanto vicino a te, quanto ora che per tuo comando ne sono lontano; non mai tanto contento di me stesso, quanto ora che adempio ad un tuo comando. Tu sei sempre con me; io non ragiono con altri che con te. Non ti ragiono né di gioie né di contenti, -che importa? Ti parlo delle mie pene, di ciò che soffro per te; e questo è per me piú dolce di ogni altro diletto, perché mi sembra, mentre ti parlo, di vedere sul tuo labbro quel sorriso pietoso onde tu sei tanto parca e che in tre mesi non ho potuto ottenere giammai. Talora queste regioni montuose offrono alcuni siti pittoreschi, che sembran formati dalla natura per asilo di due anime V. Cuoco, Platone in Italia - Jl S