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minore, non giá perché io voglia mostrarmi molto istruito, ma perché non lo sono ancora abbastanza. Siccome non so che pochi fatti, così spesso è necessitá supplire ai medesimi colle mie congetture. Se potessi andare in Roma, ti scriverei meno congetture e piú fatti.

Se a taluno venisse in mente di comporre la storia ideale di una cittá, difficilmente la potrebbe immaginare con avvenimenti ed uomini diversi da quelli onde è composta la storia di Roma. Tutto in essa è ordinato; ogni uomo, ogni avvenimento è quale dovea essere. Nel tuo cammino non incontri che romani; ma ben ti accorgi, se rifletti, di camminar per la strada che il fato ha segnata a tutti gli uomini che vivono in societá. Questo rende la storia di Roma piena di continue, altissime lezioni di sapienza. Ed io, riflettendovi, talora dico: — Non vi è storia piú istruttiva di questa; — e tal altra: — È possibile che tanto ordine e tanta giuntura di parti esista realmente nelle cose mortali? E tutti questi racconti non sarebbero piuttosto un’idea immaginata dagli avi per istruire i nipoti? —

Sulle sponde orientali del Tevere, Romolo riunisce alcuni pochi assassini, che il timor della pena meritata avea costretti a fuggire dalle cittá vicine, e menavan sulle deserte e paludose sponde del fiume vita vagabonda e quasi ferina. Narrasi che ivi avesse una volta avuta la sua sede Evandro, partito dai monti di Arcadia nell’etá di Achille e degli altri eroi della guerra troiana; che ivi, sebben greco, accogliesse in ospizio il buon troiano Enea; che... Fatto sta che, quando Roma fu fondata, di quella reggia o capanna di Evandro non esistevano piú neanche le rovine. Chi è questo Romolo? Al pari di ogni altro fondator di cittá, è figlio di un dio, di Marte. 1 suoi compagni han bisogno di donne? Al pari di tutti gli altri fondatori, le ruba ai cenenati, ai crustuminesi, ai sabini, abitatori delle cittá vicine, 1 quali sdegnavan aver nozze comuni coi fuorusciti abitatori della nuova cittá. Fa la guerra per sostenere il furto e forse anche l’indipendenza del nuovo popolo. Alcune delle vicine cittá vince, con altre patteggia, e finisce col riunire tutte alla propria. Sceglie cento tra i principali del popolo suo, ne com-