Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/191

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poter distruggere Cartagine; e, finché questa potrá ritentar le sorti della guerra, è impossibile che di dieci volte non vinca le otto, ed in questa natura di guerra tu ben vedi chi prima debba cadere. Io sono stato una volta del parere di coloro che voglion solo piccole repubbliche. Questo è il parere comune a tutti noialtri greci, che tanto ci occupiamo a fissare il numero de’ cittadini, quasi che per noi si potesse dar legge alla forza moltiplicatrice della natura, e dirle: — Sin qui ti potrai estendere; — quasi che coloro, i quali vengono dopo questo numero, non debbano aver diritto alcuno alla felicitá! Ed invero io ti confesso che, a considerar la cosa nel tuo gabinetto, tra’ tuoi discepoli e tra’ tuoi amici, una repubblica, che abbia un minor numero di abitanti, ti presenta minori difficoltá per conservarvi le leggi ed i costumi, che dal soverchio numero sono facilmente alterate e corrotti. Le idee del filosofo par che abbiano piú stretto nesso tra loro; il suo ragionare par che sia piú conseguente: l’ascoltante guarda intorno di sé, e vede i disordini che nelle troppo popolose cittá producono il numero degli uomini, ed il commercio, ed il lusso, e la disuguaglianza delle ricchezze, e tutti gli altri vizi, che son conseguenza del numero degli uomini; e dice, contento del suo maestro: — In veritá, non vi è altro rimedio a tanti mali che quello di diminuire il numero degli uomini. — Cosí le cose, che i filosofi sostengono, non sono sempre le piú vere, ma le piú conducenti alla loro gloria: quelle difficoltá, che noi non sappiamo vincere operando, ragionando le trascuriamo; e la nostra trascuraggine e la mala fede nostra ci s’imputa a laude, quasi che noi avessimo ritrovalo il rimedio. sol perché non abbiamo parlato del male. Ma ora incomincio a credere che l’ingrandimento delle repubbliche dipenda da un ordine superiore, a cui non si può resistere. Il saggio legislatore altro non può fare che dar leggi tali che il popolo ci si trovi bene in tutt’i casi. Le nazioni hanno tutt’i vizi deH’uomo. Se mai le leggi di un uomo potessero frenar l’eccesso della loro ambizione, al certo che le leggi tue, o divino Licurgo, avrebbero salvata Sparta. Ma Sparta