Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/200

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Il precone non ha ancor finita la proclamazione della sentenza, e giá il suolo è coperto di un nembo di fiori. Ciascuno de’ giovani ha giá gettata la propria ghirlanda alla bella del suo segreto sospiro. Giá sono nel mezzo dell’anfiteatro; giá ciascuno ha per mano colei per cui solamente ha desiderata e gli è cara la vittoria. Parte delle madri segue le figlie; parte corre ad abbracciare la madre del giovinetto, nuovo loro genero; i padri si congratulano a vicenda; tutta l’arena rimbomba de’ nomi de’ vincitori e delle belle; e l’eco li ripete fin dagli antri del vicino Matese. Ma chi è quel vecchio venerando che si vede in mezzo ai giovani sposi, e che tutti salutano ed onorano qual padre comune? Egli parla: — Anche io avca un figlio, e questo figlio avrebbe anche egli ricevuto oggi insiem con voi il premio del valore. Non avea egli combattuto con voi, o valorosi?... — Mesto silenzio siede sui labbri di tutti; si discostano a poco a poco e gli fan piú largo cerchio: sugli occhi di tutt’i giovani quasi si vede una lagrima... Ma egli: — È forse questo giorno di pianto? Non sapete voi tutti, forse, che mio figlio era valoroso? — Valorosissimo — ripeton tutti. — Ciò basta: di mio figlio io avea desiderato farne un cittadino valoroso; l’ho ottenuto: non avea mai preteso farne un immortale. Egli è caduto come cadono i forti, il suo nome è stato proclamato insiem coi nomi degli altri forti, il suo cenere riposa nel sepolcro de’ forti. Egli amava Calavia, e Calavia era degna dell’amor suo. Il fratello di Calavia amava mia figlia, e la figlia mia amava il fratello di Calavia. Io faceva voti agl’iddii perché il figliuol mio si rendesse degno di sceglier Calavia e che mia figlia fosse degna del di lei prode fratello. Gl’iddii, de’ miei due voti, non hanno esaudito che un solo!... — E cosí dicendo prese per mano il giovine Calavio e la giovinetta figlia... — Ma, Calavio, tua sorella dov’è? Perché si priva dell’onore dovuto a tutte quelle sue compagne che han meritato l’affetto de’valorosi? Vieni, Calavia, vieni ancor tu. Valoroso, per Giove! era mio figlio; e mio figlio non ad altra avea dato il suo cuore che a te. Mio figlio fu... Ma i giovani, che saran degni di emularlo nell’opre della mano, non