Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/226

Da Wikisource.

Ma g-li arcadi si millantano piú antichi della luna, perché in veritá essi abitano la parte piú montuosa della Grecia. Accordo tanto perfetto tra le tradizioni vostre, le nostre e la natura, non può esser per certo effetto del caso. Tu vedi da per tutto le orme di un popolo antichissimo, il quale è venuto dalle regioni del settentrione a popolar la Grecia e l’Italia, e forse anche tutte quelle regioni dell’Asia che bagna il mare; e questo popolo è stato oh quanto piú antico de’ navigatori fenici cd egizi, che si sono venuti a stabilire in Tebe ed in Atene; de’ navigatori siculi, che stabilirono in Eieusi il nome, il tempio ed i riti della dea inventrice dell’aratro e donatrice delle leggi; e degli avventurieri greci, che son venuti a mescolarsi cogli antichi abitatori di Reggio, di Sibari, o di Taranto e di Cotrone ! Noi disputiamo per sapere se i greci abbian popolata l’Italia o gl’italiani abbian popolata la Grecia; ed intanto e l’una e l’altra regione sono state forse popolate da un altro popolo, ch’è il padre comune de’ greci e degl’italiani. Questo popolo antichissimo ha data ad ambedue i suoi figli la stessa lingua. La nostra favella e la vostra hanno molte parti comuni e molte diverse: somigliano a due ruscelli, i quali, nati dalla stessa fonte e facendo diverso cammino, rendon diversa quell’acqua che in origine era una. Vedi tu noi lucani? Siam detti «bilingui», perché parliamo con eguale facilitá il linguaggio dei tarantini e quello de’ sanniti. «Bilingui» son chiamati anche gli appuli (*>. Il volgo crede che noi parliamo due favelle diverse. Questo è un errore: noi non ne parliamo che una sola. Non ti avvedi che le lettere sono simili nell’una e nell’altra scrittura: senonché le vostre furono in picciola parte cangiate col commercio di altri popoli orientali nell’etá di Cadmo, il quale perciò ne fu detto inventore? <*>. Non vedi che i nomi del maggior numero delle cose piú necessarie alla vita sono comuni aU’una ed all’altra favella, e differisco!! solo nel modo di pronunziarli? Un «h», un «e», un «o» (i) F EST US, in Bilinguis; LUCILIX, Fragtncnla, ecc. (a) È certo che Cadmo trovò l’uso delle lettere giá stabilito in Grecia.