Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/24

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che noi attribuir sogliamo al moto degli astri: la notte ed il giorno e tutte le altre misure del tempo sensibile; immagine, adattata ai nostri sensi, dell’eternitá degli esseri celesti. «Or di tutte le cose, che compongono e che adornano il nostro soggiorno, gli elementi (come giá abbiam detto) sono la terra, l’acqua, l’aria ed il fuoco; de’ quali il piú antico è la terra, perché né senza terra potrebbe esservi acqua, né senza acqua e senza terra avrebbero l’aria ed il fuoco ove posarsi ed ove agire. «Noi non possiamo immaginare un corpo senza figura. Or potremmo mai determinar la figura di ciascuno di questi quattro elementi? Quando sarete, piú di quello che or siete, esperti nella veritá della geometria, voi comprenderete facilmente che né corpo possiamo noi immaginar senza superficie, né superficie alcuna senza triangoli ; e, sapendo le varie figure che dall’unione dei triangoli possono nascere, comprenderete facilmente che la terra deve aver la figura di un cubo, figura conveniente alla sua stabilitá ed atta ad esser penetrata da tutte le altre figure: un solido di otto lati sará la figura dell’acqua; un solido di dodici quella dell’aria; e la figura del fuoco, elemento che penetra tutti gli altri e non è penetrato da nessuno, sará la piramide. «Conosciuta una volta la figura di questi elementi, vi sará facile render ragione di tutto ciò che avviene nel mondo sensibile, e che non è altro che l’effetto di questi elementi medesimi variamente misti tra loro. Cosí la stessa aria è or fredda or calda; la stessa acqua è or fluida or congelata; la fiamma, la luce, lo splendore non sono che l’istesso fuoco. Che credete voi che siano i minerali, ora fusibili, come il ferro, l’oro e l’argento, ora friabili, come lo zolfo? Essi non sono che fluidi diversamente condensati, secondo la diversa configurazione de’ triangoli che compongono il fuoco e la diversa compenetrazione dello stesso negli altri elementi. E quei colori, de’ quali si abbellisce la natura all’apparir dell’astro benefico che dispensa il giorno, credete voi che essi realmente esistano ne’ corpi che noi sogliam chiamare coi nomi di ’bianco 5 , di ’rosso 5 , di