Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/29

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in quel suo libro che tanto odio gli suscitò in Atene ed in cui metteva in dubbio ’se esistessero o no gli iddii ’ (0. In veritá, Protagora non ne negava 1’esistcnza, ma solo asseriva le dimostrazioni datene fino alla sua etá non esser tali da non ammettere risposta. E gli ateniesi ebbero il torto di perseguitare un uomo che dovean confutare. L’idea della divinitá deve esser inseparabile da quella del bene. Troppo essa è necessaria al genere umano: deh! non tradiamo per un insensato zelo i costui interessi, rendendola odiosa e facendola divenir pretesto di esili, di carcere, di morte! Non abbandoniamo la causa degl’iddii al cospetto del popolo, di quell’eterno fanciullo che ha sempre piú cuore che mente, piú sensi che ragione, che imputa alla veritá le colpe de’ suoi difensori, e, vedendoli tacere, giudica che abbiati molto torto; vedendoli sostituire alla ragione la prepotenza, giudica che abbiano un torto infinito! Temiamo noi forse che manchino argomenti per sostener la causa degl’iddii? Se questo dubbio potesse per un momento solo entrar nell’animo nostro, i primi atei saremmo noi; e chi sa che tutti gl’intolleranti ed i persecutori non lo sieno? «In Italia i dubbi di Protagora han preparato un nuovo trionfo alla veritá. Il savio di Elea ha confutato il sofista di Abdera, ed i dubbi mossi da costui contro le dimostrazioni antecedenti ne han fatto nascere finalmente una nuova ed inespugnabile, che avrebbe dovuta esser l’unica, la prima, se gli uomini potessero pervenire alla veritá altrimenti che eliminando gli errori; che rende l’idea della divinitá proprietá intrinseca della stessa nostra mente, inseparabile dalla nostra esistenza. «Che bisogno abbiam noi di sapere se tutto ciò che vediamo esentiamo esista? Io, che penso, che vedo, che sento; io, per certo, esisto. L’universo intero altro non sará che la serie delle (I) Cickronk, Denatura deorunr, DlOGKNES La Urti US, in Piotagora. La dottrina di Protagora, checché altri possa dire, non era che idealismo. Vedi 1*Appendice I. Tutto questo tratto del ragionamento di Timeo, che versa sull’esistenza di Dio, non si trova nell’opuscolo Sull’anima del mondo . La sua dottrina pare un’esposizione di quella di Parmenide, da cui Timeo dissentiva solo in alcune poche cose e di poco momento. Vedi Platone, Timaeus c Parmenides, passim .