Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/103

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n’altra tra le belle arti può discendere a quelle minute particolaritá alle quali la poesia discende, niun’altra ne può riunire un piú gran numero sotto lo stesso insieme; nel che consiste e la vivezza e l’ampiezza di una immagine. Sono finalmente le immagini poetiche le piú attive, poiché tutte le altre, rivestite di un segno il quale opera or sopra un senso or sopra un altro, destano direttamente quella sola parte di sensazione che al dato senso corrisponde. Le altre non le destano che indirettamente; le immagini della poesia, al contrario, rivestite di parola, che è il piú universale de’ segni, destano al tempo istesso tutte le sensazioni che alla parola corrispondono e vi mostrano al tempo istesso le forme, i colori, i moti, i suoni degli oggetti. La poesia comprende in sé tutte le belle arti. Tale era riputata ne’ bei tempi dell’antica Grecia, quando Fidia traeva da Omero l’immagine che volea esprimere nel suo Giove olimpico , Parrasio apprendeva da Socrate l’espressione delle passioni, e Timoteo era l’arnico d’Euripide e di Aristotele. La separazione delle belle arti dalla poesia e l’ignoranza, in cui è caduto il maggior numero degli artisti moderni, han rese le belle arti sterili. Esaurite una volta quelle poche immagini che naturalmente si generano nella mente di ogni uomo, e privi gli artisti di quelle innumerevoli, infinite, che l’educazione può somministrare, sono stati costretti a trarre tutto il bello dal solo meccanismo dell’arte; il che ha prodotto nella pittura, nella scultura, nella musica, il capriccioso, il manierato, lo stentato, il triviale.

Se vogliamo dunque far risorgere le belle arti, non evvi altro mezzo che quello d’istruire gli allievi nelle belle lettere. Noi ne desideriamo lo studio tanto nelle arti dell’armonia quanto in quelle del disegno. Nella scuola di queste però non ve ne abbiamo messa una lezione particolare; perché, siccome gli allievi non sono obbligati a convivere, possono apprenderle ne’ licei e nelle universitá.

La poesia, siccome abbiam detto finora, esercita tutta la fantasia: si potrebbe dire che l’esercita in generale. Per esercitarla in particolare, relativamente alla musica, il mezzo piú