Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/275

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LXX. — Osservazioni sulla nuova organizzazione giudiziaria (nn. 271, 272, 273, 274; 15, 18, 22, 25 giugno 1808). LXXI. — Elica iconologica del padre Vito Buonsanti (n. 327, 27 decembre 1808).

Premesso un breve riassunto del suo scritto sull’educazione popolare, ripubblicato nel primo volume di questi Scri/li vari (pp, 93-102), il Cuoco continua: «Il padre Buonsanti ha ripristinato il metodo di G. A. Comenio. Quest’uomo nel suo ingegno, ch’era grande, avea una dose di entusiasmo che quasi toccava la follia. Inventò un metodo utile per alcuni bisogni, e credette che potesse esser sufficiente a tutti. Pubblicò il suo libro col fastosissimo titolo di lamia scientiarum reserata. Le soverchie promesse diminuirono la fede, ed il suo metodo cadde nel disprezzo e ncll’obblio. Ma, in veritá, qual era mai il metodo che egli proponeva? Quello di far servire la fantasia all’istruzione. Errava forse, credendo che la fantasia era, specialmente in certi anni, la piú attiva delle nostre facoltá mentali? Egli errava, credendo che questa, che è facoltá di giovani, potesse servire egualmente agli adulti ed ai vecchi: errava, volendo servirsi di lei anche in quelle scienze nelle quali è necessitá allontanarla o almeno infrenarla. Ma la morale è un sentimento, e sui sentimenti può tutto la fantasia». — 11 Buonsanti «crede che i fanciulli non sieno capaci d’istruzione morale, perché non sono capaci dell’idea di proprietá, dalla quale ogni morale dipende; e, per comunicare al suo allievo questa sublime idea, fa tanti preparativi che poco meno se ne richiedevano nelle antiche iniziazioni eleusine. In questo egli ha un poco del metodo normale tedesco, che, per insegnare ad un fanciullo che cosa sia un A, l’obbliga a sapere che cosa sia un triangolo isoscele con due lati prolungati alla base. Questo scrittore confonde la cognizione delle leggi col senso morale che ci move ad osservarle. La legge non fa altro che definir le nostre azioni, ma non c’ispira i sentimenti né la volontá; nel che consiste la virtú. Questa virtú può ben essere inspirata con altri mezzi ed in etá in cui le leggi non si conoscono ancora. Ai fanciulli può esser inspirato piú facilmente e piú utilmente che agli adulti : piú facilmente, perchè sono piú atti a ricevere quelle impressioni che loro si voglion dare; piú utilmente, perché le prime impressioni piú costantemente si ritengono. Che importa che il vostro fanciullo ignori i diritti di proprietá? Quando avrá l’animo formato alla virtú, sará piú esatto osservator della legge di tutti i giureconsulti della scuola bolognese».

LXXII. — De la boussole nautique par Flaminius Venanson, Naples, Trani, 1808 (n. 334, 20 gennaio 1809).