Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/296

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i diversi oggetti che hanno avuto i diversi scrittori di essa. Des Landes, Condillac, Stanley, Brukero, Bayle, Appiano Buonafede, Buddeo, Eineccio, tutti sono eccellenti nel loro genere. Intanto quale consigliargli? Se vuole un’istituzione, ma brevissima, quelle di Buddeo e di Eineccio potrebbero essere bastanti, se non mancassero nella storia della filosofia moderna, nella quale non nominano che alcuni pochi autori. Essi tralasciano o parlano superficialmente de’ filosofi che hanno coltivata la natura. Essi non erano né físici né matematici ; ma intanto Bernouilli e Newton sono eguali e forse superiori a Grozio e Puffendorfio. Bayle, Des Landes e Condigliacco hanno scritto le loro storie per i filosofi maturi: il giovine o non vi impara nulla o guasta la sua mente con una folla di idee immature e mal preparate. Non restano che Stanley, Brukero ed Appiano Buonafede, i quali, al mio debole giudizio, debbono essere i primi a leggersi, perché i piú diffusi. La vera storia filosofica s’impara leggendo le opere de’ gran filosofi. Quando ciò non è possibile, bisogna leggere quelle storie che piú si diffondono su’ di loro sentimenti e sulle di loro opinioni. Stanley è raro e non è il migliore. Brukero è classico, ma troppo voluminoso, troppo spesoso ed anche troppo dotto: condizione non molto vantaggiosa per il giovine. Non si può vedere Brukero senza restare spaventato al grande apparecchio che richiede di greco, di ebraico, ecc. ecc.; non si può leggere piú Brukero senza annoiarsi fino alla morte per le tante minute ricerche su quelle inezie, che, ad onta dell’onore di essere state avanzate da Platone e da Aristotile, non cessano di essere inezie. Questo libro è piú fatto per esser consultato che per esser letto di séguito. Don Giuseppe Sanges, se vuole stare al mio consiglio, si può contentare di leggere per ora la Storia filosofica di Appiano Buonafede. Costui lo porterá, per una via facile e seminata di fiori, a conoscere que’ grandi uomini con i quali si deve addomesticare in appresso leggendo le loro produzioni immortali. Si accosta a noi piú di Brukero e, nel trattare dei filosofi moderni, è forse piú di questo esatto e minuto. Mi piace sopra tutto perché parla meglio di ogni altro de’ gran filosofi che ha prodotto la nostra nazione, che gli oltramontani disprezzano perché non li conoscono, ma che noi dobbiamo leggere e talora ammirare. La storia degli illustri matematici, quantunque un poco meno, è tuttavia trascurata: ma che fare? La storia de’ matematici non si può sperar perfetta se non da un matematico: questa è una scienza