Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/300

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di tutte quelle facoltá che sono necessarie per lo disimpegno di si dilicata funzione. Si sará forse ingannato il governo a credermi fornito di quei lumi e di quei talenti che un’ impresa di tal natura richiede; ma non ha traveduto certamente nel riconoscere nella mia persona un singolare amico de’ miei simili ed un esecutore zelante di tutto ciò che può formare una solida base di quella repubblica, di cui la divina Providenza, sdegnata per li disordini del passato regime, ha voluto a noi far dono. Io dunque, portandomi nel vostro seno, comuni tutti e cantoni che formate il dipartimento del Volturno, vengo pieno di tutti quelli sentimenti affettuosi e paterni che ha saputo istillare in me il governo, e che sono figli ancora del mio naturai temperamento, per far di voi un popolo di fratelli, ubbidienti alle leggi, amici delle virtú ed impegnati alla difesa di una causa che fará la vostra felicitá. Ma. siccome mi farò un dovere di proteggere e garentire gli onesti cittadini con tutta la forza che mi vien comunicata, cosí mi farò altresi un dovere di fulminar da per tutto gl’immorali e perversi. Sí, contro di questi io sarò inesorabile, io gli scaricherò addosso tutto il furore dell’oltraggiato civismo, e farò loro sentire quanto sappia la potente e giusta ira repubblicana vendicare con un rigor senza esempio l’enormitá de’ loro delitti. Si persuadano ch’io non mi farò muovere né da falsa mitezza né da aderenza ed impegno né dal seducente splendor dell’oro. Io domanderò conto alle autoritá costituite della loro amministrazione. Se questa sará stata regolare, io farò loro quella testimonianza e quelli rendimenti di grazie che la patria riconoscente saprá fare a’ magistrati che hanno diritto alla sua gratitudine per lo legale esercizio delle loro funzioni. Ma tremino quei pubblici funzionari, l’amministrazione de’ quali sará stata frodolenta. Essi, del pari che gli allarmanti amici del fugato Sardanapalo e disturbatori della pubblica quiete, saranno l’oggetto del mio sdegno e sperimenteranno in me un ministro fedele de’ repubblicani supplizi. Guai a coloro che, interpretando sinistramente la libertá e l’eguaglianza, avranno attentato alla vita ed alle sostanze de’ buoni ! Io farò loro vedere quanto sia lontano dallo spirito democratico il libertinaggio e l’eguaglianza malintesa. I delitti di questo genere saranno da me puniti con dei castighi che il lungo girar de’ secoli non ne cancellerá la memoria. I danni sofferti dall’onesto cittadino verranno indennizzati coll’ammenda e, se bisogna, colla confiscazione de’ beni de’ rivoltosi e de’ ribaldi, che, rovesciando i piu sacri diritti, hanno abusato