Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/344

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cesserò di esser giovine e cresceranno i bisogni e mancheranno le risorse. Aveva in questo paese un miserabile soldo; e, quando 10 sperava di vederlo un poco accresciuto, esso mi si toglie. Mi si dice che io potrei contrattare collo stampatore Agnelli ; lo stesso segretario di Stato me ne fa le piú alte premure: ma io dimando se mi convenga restare in un paese alla discrezione di un privato, il quale mi darebbe un soldo meschinissimo e, se me lo darebbe oggi» me toglierebbe domani. — In queste circostanze, Altezza serenissima, io ricorro a voi. Se credete che io possa esser utile a qualche cosa, impiegatemi. I lavori che io ho fatti, e poscia sospesi, per la Statistica, potrebbero esser ripresi. Nel ministero dell’Interno manca un ufficio di statistica, come ci è in Francia e da per tutto. Se volete che, ad onta di questi lavori statistici, io continui ad aver parte nella compilazione del Giornale italiano , io farò l’uno e l’altro. Non ricuso, signore, di lavorare; ma amo una sussistenza certa, onde poter lavorare anche meglio, con mente piú libera e cuore piú zelante. Perdoni Vostra Altezza queste mie lunghissime e noiosissime preghiere. Un figlio che espone i suoi bisogni al padre non è mai breve. Ed il piú grande elogio che si possa fare di un ottimo principe, qual voi siete, è quello di crederlo padre de’ suoi popoli...

LXXV 1 I. — Al fratello Michele. — Milano, 14 aprile 1806. — ... La mia intenzione è quella di ritornare. Mi sembrano mille anni di potervi abbracciare. Ho fatto tutte le mie disposizioni per la partenza. Ho dovuto finire la stampa del terzo volume di Platone, e questa è giá in fine. Ho dovuto vendere l’edizione dello stesso Platone , e 1 ’ ho venduta imaginatevi con quanta perdita. Ho chiesta la mia dimissione e l’aspetto a giorni. La mia idea è quella di partire dopo li venti, cioè verso la fine del corrente, a meno però che non si dia la combinazione che Sua Maestá imperiale venga presto in Italia, perché, in tal caso, io mi tratterrei un poco di piú, e verrei col ministro di Stato Aldini... LXXVIII. — Al medesimo. — Milano, 16 aprile 1806. — ... Da che il commercio con Napoli si è riaperto, questa è la sesta lettera che scrivo... Sono sul punto di partire. Il desiderio che ho di riabbracciarvi è grandissimo... Non dubito di un impiego non solamente decente ma anche decentissimo...