Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/374

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XLIX. — Relativa all’opuscolo del Monti Del cavallo alato d’Arsinoe (Milano, Sonzogno, 1804) e alla recensione che ne aveva scritto il C. nel Giornale italiano del 24 novembre 1804 (cfr. questi Scritti vari, I, 247). — Del Monti esiste inoltre un biglietto senza data, in cui, dopo aver raccomandato al C. una persona presentatagli dal Paisiello, soggiunge: «11 tuo cuore, eccitato principalmente dall’amicizia, mi rende certo che non lascerá cadere infruttuosa questa mia raccomandazione». L. — Giambattista Giusti è il noto letterato lucchese (15 luglio 175828 novembre 1829). — I versi, che egli avrebbe voluti veder ripubblicare nel Giornale italiano, sono il Carme funerale in morte di Lodovico Savioli, pubblicato a Bologna poco dopo il i° settembre 1804 (giorno della morte del Savioli) e preceduto da una dedica al C. — * Chiome di Berenice, Cavalli alati, drammi, orazioni, ecc.»: frecciata contro il Monti, col quale il Giusti era allora in fiera inimicizia. — «B. B.»: Bartolomeo Benincasa, che firmava cosí i suoi articoli nel Giornale italiano. — Daltri: il sacerdote Bonaventura Daltri, autore di qualche sermone sacro e di versi. — Costa: il dantista Paolo Costa da Ravenna (13 giugno 177121 dee. 1836). — Montrone: Giordano de’ Bianchi Dottula marchese di Montrone da Montrone (31 gennaio 1775-19 febbraio 1846), ufficiale di cavalleria durante la Repubblica napoletana ed esule a Bologna, ove, tra l’altro, scrisse taluni canti in morte del Savioli, intitolati appunto 11 peplo (Bologna, 1807). — La «Statistica»: la Statistica della Repubblica italiana, che il C. aveva intermessa. — La lettera del Giusti termina con un ampio riassunto d’un discorso sul bello, che egli era stato invitato a recitare (e recitò infatti il 13 agosto 1805) all’Accademia delle belle arti di Bologna, e che il C. recensí ampiamente nel Giornale italiano del 2 settembre di quell’anno (cfr. questi Scritti vari, I, 196-200). LII. — Si allude alle dodici poesie, di cui, col titolo Versi, il Giusti aveva pubblicato nel 1804, a Bologna, la seconda edizione (la prima è di Parma, 1801) e che il C. aveva recensito nel Giornale italiano del 17 ottobre 1804 (cfr. questi Scritti vari, I, 245). LIII. — Il «cittadino Aléthy» da Ragusa aveva collaborato a Napoli, durante la repubblica del 1799, al Veditore repubblicano, e nel 1802, a Parigi, aiutato Girolamo Pignatelli nel suo tentativo di restaurar la repubblica nell’Italia meridionale. LIV. — L’amicizia tra il C. e Melchiorre Delfico da Teramo (1 agosto 1744-21 giugno 1835), anche lui allora esule, risaliva agli anni anteriori al 1799. Per altri loro rapporti letterari cfr. questi Scritti vari, I, 241; II, 249 sgg. e piu giú la lett. CIII. LVII. — Ministro dell’Interno del Regno d’Italia era Daniele Felici. Il quale, come si scorge dalla lettera LXXXVI, accordò al C. la desiderata anticipazione. LVIII. — L’incoronazione di Napoleone a Milano ebbe luogo il 26 maggio 1805: da che la data approssimativa di questa lettera, che non si sa,