Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/400

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governativa. Ma essa dovè pure esser piena e immediata. Giacché fin dal settembre 1803 era affidata al Cuoco, con uno stipendio mensile di trecentocinquanta lire milanesi (pagatogli dal i° gennaio 1804 al 31 decembre 1805 sui fondi del Ministero dell’Interno, e da allora al luglio j8o6 , sembra, dal tipografo Agnelli ( 0 ), «la direzione principale e la principale responsabilitá» del foglio, «e la cura di comunicar col governo, di riceverne le istruzioni e di comporre o diriggere gli articoli del giornale, in modo da servire ai suoi disegni ed ai bisogni de’ tempi» (*). E, circa quel medesimo tempo, il «direttore» prendeva i necessari accordi col tipografo, che fu ancora l’Agnelli, e coi suoi futuri collaboratori, che furono a lor volta il conte Bartolomeo Benincasa, proposto al Cuoco dal vicepresidente Melzi «e dall’ istesso segretario di Stato» ( 3 ), ossia da Luigi Vaccari, e Giovanni D’Aniello o Daniello, che, su invito del Ministero dell’ Interno, era stato proposto invece dal Cuoco medesimo (4).

Poche notizie restan del secondo. Nato a Cerignola verso il 1765 e stabilitosi in epoca incerta a Napoli, s’era ascritto, durante la Repubblica napoletana, alla Sala popolare e alla guardia nazionale: ragion per cui il 13 giugno 1799, dopo il cannone d’allarme, s’era rifugiato in Castelnuovo, e, quando questo capitolò, sulle polacche dirette in Francia. Ma, arrestato non ostante la capitolazione e tenuto cinque mesi in carcere, il 20 novembre 1799 era stato condannato a vent’anni d’esilio e imbarcato per Marsiglia, donde, previe le peregrinazioni francesi comuni a tutti gli esuli napoletani, era venuto anche lui, dopo Marengo, a stabilirsi a Milano. Eccellente uomo, collaborava da «molti mesi» prima del settembre 1803 al Redattore italiano, a cui è da credere che, mercé la sua conoscenza del francese, dell’inglese e, alquanto meno, del tedesco, rendesse quei modesti ma utili servigi, che prestò poi, fin quando non riparti per Napoli (febbraio o marzo 1806), al Giornale italiano ( 5 ).

Persona molto piú nota è il Benincasa, nato a Modena intorno al 1746 e morto a Milano il >8 febbraio 1816. Di lui anzi restan (1) Presente voi., pp. 316, 332-4. (2) Presente voi., p. 334. ( 3 ) Ivi. (4) Presente voi., p. 312 sg. (5) Filiazione dei rei di Sialo (Napoli, stamperia reale, 1800), p. 38; Sansone, Avvenimenti del 1799, pp. 122, 270-1; presente voi., pp. 313, 343.