Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/402

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filosofia, di scienze giuridiche e sociali, di scienze naturali e matematiche, di viaggi e di varietá; o a recensioni o estratti o brevi annunzi di «libri nuovi»; o a resoconti di spettacoli teatrali; o, quando la cronaca scarseggiasse, a due o piú di codeste cose insieme.

Nessuna firma recan le notizie, cosí estere come interne, che, salvo rare eccezioni, sembra fossero tradotte o compendiate dal Daniello e rivedute dal Cuoco. Al contrario gli articoli, le recensioni e i resoconti degli spettacoli talora son firmati con le sigle «C.», «B. B.» e «D.», ossia «Cuoco», «Bartolomeo Benincasa» e «Daniello», tal altra sono anonimi. Veramente un’avvertenza inserita nel n. 60 dell’anno I dice: «Gli estensori del Giornale italiano non sono sempre autori di ogni articolo di quello. Quando son tali, ognun d’essi appone appiè del suo le proprie iniziali, onde non usurpare il merito o partecipare del biasimo. Quando hanno virgole («») o asterischi (*%), allora devono riguardarsi come comunicati». Ma d’altra parte, poiché il tono di essa è alquanto canzonatorio, e la si trova subito dopo un melenso articolo recante la firma «N. N.», e, dopo quell’avviso, gli articoli veramente anonimi (ossia privi di qualunque segno o indicazione) scompariron come per incanto, salvo a ricomparire a poco a poco allorché l’avvertenza venne dimenticata; si può esser sicuri che, tranne se virgoleggiati, o preceduti da asterischi, o recanti la dichiarazione «Articolo comunicato», ovvero l’indicazione d’una fonte qualsiasi («dall ’Argusv, «dal Moniteur» e simili), anche gli articoli privi delle tre sigle sacramentali son tutti dei redattori del Giornale italiano. Sennonché come riconoscerne caso per caso la paternitá? La cosa potrebbe sembrar difficile e malsicura: eppure è agevole e relativamente sicura. Dagli articoli firmati, infatti, appariscon tre cose: 1. che la filosofia, la storia, la politica, il diritto, le scienze sociali, quelle matematiche e naturali e la critica letteraria e artistica di grande stile eran campo chiuso del Cuoco; 2. che il Benincasa (scrittore grazioso, ma superficiale) s’occupava invece dell’aneddotica, ossia dei petits cólés della letteratura, della storia, qualche rara volta della filosofia, e sopra tutto di viaggi e di usi e costumi di popoli esotici; 3. che la rubrica assegnata al Daniello era quella degli spettacoli, non senza che talora si sostituissero a lui il Benincasa e,