Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/403

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piú di rado (quando fosse il caso di osservazioni generali sul teatro, sul melodramma e sulle pessime usanze teatrali del tempo), il Cuoco.

Con che si possiede, per orientarsi nel dedalo degli articoli anonimi, un filo conduttore prezioso. Che se poi in taluni casi possa esservi dubbio tra il Cuoco e il Benincasa, la mano del primo vien rivelata o dalla piú alta intonazione o maggiore profonditá dell’articolo, o dal ricorso di idee del Saggio storico , del Platone in Italia e di altri scritti del Nostro, o dall’immancabile aneddoto tratto dalla storia romana e sopra tutto greca, o dalle reminiscenze del Machiavelli e del Vico, o dalle citazioni (implicite o>splicite) di filosofi ed economisti dell’Italia meridionale, o dagli esempi tratti dalla storia del Regno di Napoli, o dalla spiccata predilezione per la forma dialogica diretta, o, quando tutto manchi, dai frequenti napoletanismi. Si potrá sbagliare, forse, per gli articoli di minore importanza ed estensione. Ma, quanto ai piú lunghi e importanti, ove concorron cosí spesso molti degli anzidetti «coefficienti d’identificazione», non si fará alcun torto al Benincasa e al Daniello se vi si aggiungerá idealmente quel «C.» che, o per dimenticanza o per indifferenza o per altri motivi, il Cuoco omise d’apporvi. 3. — Molto letti dai contemporanei, tra i quali Vincenzo Monti (*), Ugo Foscolo < 3 > e Alessandro Manzoni (3), gli articoli inseriti dal Cuoco nel Giornale italiano soggiacquero alla sorte comune a tutti gli scritti dei quotidiani politici. L’autore medesimo li considerava cosí dimenticati, da consentir che dal 1813 al 1815 se ne ristampasse qualcuno nel Monitore delle Due Sicilie (4). Né si obietti che, poco prima del 1829, essi trovarono un lettore attentissimo nell’allor giovane Giuseppe Mazzini, il quale, anzi, per averli sempre presenti, ne trascrisse in un suo zibaldone i brani relativi all’unitá d’Italia ( 5 ). Giacché bisognava esser proprio Giuseppe Mazzini per porsi a ripescare in un giornale morto da (il Piesente voi., p. 319. (2) Primo voi., p. 234. (3) Carteggio, ediz. Sforza e Gallavrcsi, I, 54. (4) Presente voi., p. 2S3 sgg. (5) Cfr. F. L. Mannucci, Giuseppe Materni e la prima fase del suo pensiero letterario (Casa del Risorgimento, 1919), e recensione del Gk.ntilk, in Critica, XVU (I9*9)i 3*7-8.