Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/416

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Con che potremmo anche passare oltre, se la comparsa, dopo che giá avevamo licenziate le bozze, d’un nuovo studio sull’argomento (0, e le posteriori ricerche, che esso ci ha indotti a compiere, non rendessero necessaria una giunta, non al testo, che rimane immutato, ma precisamente al secondo numero dell’Appendice. Discusso e approvato dalla Commissione dell’ Istruzione il Progetto primitivo (come chiameremo per brevitá il Rapporto e il Progetto del Cuoco), monsignor Capecelatro, presidente di quella, lo presentava, il io ottobre 1809(3), al re, che, su preghiera di lui, lo inviava tre giorni dopo al Consiglio di Stato (3). La trattazione dell’affare, come per legge, fu devoluta alla Sezione dell’Interno, nella quale fin da quel primo momento non mancaron critiche piuttosto vivaci. Tanto che la Commissione, e per essa il Cuoco, corse ai ripari, compilando in data incerta, ma su per giú intorno al 20 ottobre, un secondo rapporto, ossia quello, che, per averne avuta notizia troppo tardi, s’è dato al numero CX del Carteggio U). Le ampie dilucidazioni che esso forniva; il minutissimo Prospetto delle spese e rendite della Pubblica istruzione secottdo il Progetto, che le accompagnava; gli altri chiarimenti orali forniti dal Cuoco; e sopra tutto la sua arrendevolezza sulla questione delle tre universitá provinciali (la piú ostica al Consiglio di Stato per ragion della spesa) riuscirono a vincere la resistenza della Sezione. La quale, d’accordo con lui, se non con la sua diretta collaborazione, compilò, in 143 articoli, un secondo progetto che chiamerem «modificato» ( 5 ), e che, prescindendo dallo spostamento di alcuni articoli e da altri ritocchi piú formali che sostanziali, differiva dal Progetto primitivo nei punti che seguono: a) Al titolo Istruzione primaria e scuole elementari era aggiunto questo articolo: € Sará cura degli arcivescovi e vescovi di far nelle scuole suddette istruire da’ parrochi i fanciulli nel catechismo religioso approvato da Noi». b) Nell’articolo 30 (divenuto 29) era soppressa la frase: «Vi potrá essere un liceo in ogni distretto». (1) Alfredo Zazo, Le riforme scolastiche di Gioacchino Murai (Albrighi e Segati, 1924, estratto dalla Rivista pedagogica, a. XVII). (2) Pres. voi., p. 353, leu. CVIII. (3) Ivi, lett. CIX. (4) Ivi, p. 354 sgg. e nota relativa. (5) Inedito. Si serba nell’Arch. di Stato di Napoli, Consiglio di Stalo, voi. 135, fase. 86.