Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/417

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c) L’articolo 46 era in sdoppiato questi due (45 e 46): 1. «Vi sará una universitá nella nostra buona cittá di Napoli: essa sará immediatamente organizzata sul nuovo metodo». 2. «Ci riserbiamo di istituirne delle altre in Altamura, in Chieti ed in Catanzaro, a tenore del successivo progresso della pubblica istruzione». d ) Delle nove cattedre della facoltá di medicina era sdoppiata quella di chirurgia clinica e di corso pratico di operazioni e ostetricia pratica. Per contrario, l’insegnamento della storia della medicina e bibliografia medica veniva affidato al professore di fisiologia. e) Le otto cattedre assegnate alla facoltá di legge divenlavan nove, mercè lo sdoppiamento di quella di diritto delle genti e marittimo. Bensí al professore di diritto marittimo era affidato l’insegnamento anche del diritto commerciale, da cui veniva esonerato l’insegnante di diritto civile. f) Al titolo sesto (Scuole speciali) erano aggiunti due articoli. Nell’uno si dichiarava conservata la scuola dei sordi e muti esistente in Napoli; nell’altro si stabilivano «una scuola politecnica, una di Ponti e strade e due di applicazione per l’artiglieria e per il genio, che saranno regolate (si soggiungeva) a tenore de’ nostri particolari regolamenti». Inoltre l’articolo 67 era modificato cosí : «Saranno conservate le altre scuole di marina e i collegi di tal ramo ora esistenti». g) Gli articoli 74, 75 e 82 eran soppressi. h) All’articolo 87 era aggiunto: «Essi godranno di quei benefici e dovranno adempiere a que’ doveri che saranno stabiliti con regolamento particolare». i) L’obbligo della licenza nella facoltá legale era esteso anche ai notai e quello della laurea anche ai giudici di pace (gli attuali giudici di pretura).

Questo Progetto modificato , trasmesso al re il 1. novembre 1809(0, fu immediatamente rinviato al Consiglio di Stato ( 0 , perché lo si ponesse all’ordine del giorno della prossima seduta plenaria, che, presieduta dal re medesimo (il che avveniva soltanto per quelle solenni), ebbe luogo il 3 novembre. Ben cinque ore durò la discussione, a cui, com’è detto nel processo verbale ( 3 ), intervenne anche il «relatore» della Commissione della Pubblica istruzione, cioè il Cuoco. E il risultato fu: — che, poiché «il meccanismo della (1) Pres. voi., p. 355, lett. CXI. (a) Su di esso è scritto di pugno del re: «Renvoyi au Conseil d’ÈtaJ. J. N.». (3) Pubbl. da Orkstk Mastroianni, Il R. Istituto cC Incoraggiamento (Napoli, 1907). pp. 198-9. di su una copia esistente nell’Archivio di Stato di Napoli, Processi verbali del Consiglio di Stato, voi. 24, f. 397. Io ho tenuto presente anche la minuta con molte correr, autografe di Tito Manzi, serbata nel medesimo Archivio, Consiglio di Stalo, voi. 9, alla data del 3 novembre 1809.