Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/420

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fuori al riguardo, la cosa è da affermare, perché codesto esame preventivo era prescritto dalla legge. E che la Sezione si vendicasse dello scacco di due anni addietro respingendo il nuovo progetto (che infatti non fu portato mai in seduta plenaria), si dovrebbe pur desumer dal fatto che il Murat, stanco di quella logomachia e volendo condurre in porto la riforma, affidò la revisione del Progetto Zurlo a una commissione fornita di poteri amplissimi, che lo Zurlo (*), non senza qualche amarezza, dice composta da «soggetti specialmente onorati dalla regia fiducia», e il Delfico (*), piú esplicitamente, da «quattro ministri» ( 3 ). Eminenza grigia di codesta seconda commissione fu indubbiamente il Cuoco, che. per essa appunto, scrisse i Frammenti ripubblicati piú sopra. Ma contatti coi «quattro» doverono avere anche altri membri dell’antica commissione, tra cui, certamente, Melchiorre Delfico, il quale anzi, per diretto incarico del reU), partecipò a dirittura a una delle sedute, pronunciandovi un discorso tanto apologetico del Progetto primitivo quanto mordacemente critico del Progetto Zurlo (5). E, com’era naturale, desiderio vivo del Cuoco e del Delfico sarebbe stato che si tornasse, se non proprio al Progetto primitivo , almeno-al Progetto modificato (6). Ma, poiché un ritorno puro e semplice all’antico avrebbe ferito troppo lo Zurlo, che, non ostante il dirizzone preso e la sua antipatia pel Cuoco, era sempre uno dei piú capaci, devoti e disinteressati servitori dello Stato ( 7 ), si scelse una via di mezzo. La seconda commissione, cioè, compilò un quarto progetto in soli 37 articoli, nei quali da un lato contentò il Cuoco e il Delfico, dichiarando gratuita l’istruzione primaria, sbrigandosi con una frase generica dei seminari diocesani, conservando i collegi, dividendo le scuole medie in ginnasi e licei, stabilendo e ripartendo (1) Rapporto cit. del 27 nov. 1811. (2) Op. cit., p. 449. (3) Ministri nel settembre 1811 erano: il Ricciardi (giustizia), il marchese del Gallo (esteri), lo Zurlo (interni), il conte di Mosbourg (finanze), il maresciallo Lanusse (guerra), Antonio Maghella (polizia), il principe Pigliateli! di Cerchiara (segretario di Stato). Cfr. Almanacco reale per l’anno 1811 (Napoli, 1811), pp. 5R-9; Db Nicola, II, 575. (4) Op. cit., p. 449 (5) Quello piú volte citato. ($) Deifico, p. 464. (7) Cfr. un brano del Johnston ( The napoleonic empire in Southern Italy, II, 121), in B. Croce, in Critica, XXII (1924), 70.