Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/432

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2 3 4 5 6 7 426 NOTA al quinto secolo di Roma’ 1 ). Ecco, per fare un gran salto, nel numero 162 lo scritto intitolato Idea d’un libro necessario all’Italia, eh’è poi nient’altro che il Viaggio in Italia nel secolo di Leon decimo, che il Cuoco aveva giá proposto e abbozzato nel Giornale italiano W. Ecco altresí nel numero 353 talune acute osservazioni sul coraggio e sulla paura, che ricompaion quasi immutate nel contemporaneo Rapporto a Gioacchino Murata). E coincidenze simili si potrebbero additare per quasi tutti gli articoli e recensioni del Corriere di Napoli.

Del resto, e anche a prescindere da qualche diretta testimonianza contemporanea ( 4 ), è cosí vero che essi sono per una gran parte del Nostro, che, dopo la sua partenza per Baiona e Parigi (19 luglio 1808), il Corriere non recò quasi piú articoli e recensioni, salvo a riprenderli poco dopo il suo ritorno (novembre 1808) (5). Certamente da allora in poi essi divennero sempre men frequenti, e a quelli da attribuire sicuramente al Cuoco presero ad alternarsi altri, che, per intonazione, argomento e stile, sembrano opera del Taddei. Ma la cosa è affatto naturale. Occupato sempre piú nei suoi doveri di ufficio (appunto nei primi mesi del 1809 egli entrava nella commissione della Pubblica istruzione e nel Consiglio di Stato ( fi )), il Cuoco non poteva non trascurare alquanto il giornale, che, per tal modo, venne a pesar maggiormente sul suo sostituto. 4. — Il 1. febbraio 1811, in virtú d’un decreto del io gennaio precedente ( 7 ), il bisettimanale Monitore napoletano e il trisettimanale Corriere di Napoli si fusero nel quotidiano Monitore delle Due Sicilie, posto «sotto la direzione e responsabilitá del ministro di polizia generale» e fornito, tra altri privilegi (per esempio, la (1) Pres. voi., p. 256, e cfr. Platone in Italia,cá. Nicolini, I, 220-3; II, 208-30, 302-4. (2) Pres. voi., p. 264 sg., e cfr. primo voi., p. 44 sgg. (3) Pres. voi., p. 271 sg. e cfr. p. 12. (4) P. e., Orazio dk Attkli.is, figlio «lei marchese Francesco, nella sua inedita Autobiografia, posseduta dalla Biblioteca nazionale di Napoli (ras. segn. Y. A. 48 (1), f. 9 a) narra che la necrologia del padre e la lunga recensione dell’opera sui Selvaggi d’Italia , apparse nel Corriere (pres. voi., pp. 259 e 273 sg.), furono scritte dal «consigliere Vincenzo Coco». (5) Pres. voi., p. 380. (6) Pres. voi., p. 352 sg. c 381. (7) Ballettino cit., pp. IO-I.